Gelida Estate EP di Guè Pequeno è l’ossimoro da ascoltare nella stagione dei cocktail (recensione)

L'ex Club Dogo sa circondarsi di numeri 1 anche quando deve sfornare poche tracce


INTERAZIONI: 621

La prima cosa che colpisce di Gelida Estate EP di Guè Pequeno è la scelta ossimorica del titolo, una manovra audace che riesce a insinuarsi tra le temperature torride della stagione dei cocktail, della spiaggia, dei club all’aperto e della prova costume. Che il rap sia un genere sdoganato dalle strade e passato tra le piste dei dancefloor è un dato di fatto, ma quando si parla di un artista che fa ormai parte della storia dell’hip hop italiano c’è tanto da dire, anche quando si tratta di un EP di sole 5 tracce.

L’EP dell’ex Club Dogo non arriva dopo tempi biblici di attesa di un nuovo materiale. Solo l’anno scorso Guè Pequeno ha sfornato Sinatra e ha incendiato il Forum di Assago con il tour promozionale, e solo pochi mesi dopo ha anticipato questo nuovo progetto con il singolo Montenapo, un featuring con Lazza lanciato dopo la sua esperienza come giudice a The Voice Of Italy.

Incapace di stare fermo, Cosimo Fini – questo il suo vero nome – ha voluto proporre la sua personale colonna sonora dell’estate. 5 tracce, si diceva, che tuttavia hanno richiesto un grande lavoro di produttori italiani e internazionali: tra i nostrani troviamo i 2nd Roof (che oltre a Guè producono anche Maruego), The Night Skinny (nei suoi dischi ha collaborato con SalmoErniaEnsiDargen D’AmicoGhemon), e Daves The Kid (popolare nel mondo trap per la sua collaborazione con DregGold), mentre sul piano internazionale troviamo i nomi di Bobby Kritical (Lil Wayne) e Ramiks, popolare soprattutto in Olanda.

Con Gelida Estate EP di Guè Pequeno abbiamo una parentesi, un esempio di quanto il rap possa essere versatile accompagnandosi con l’hip hop più crudo, il reggaeton più deliberato e il beat più trascinante.

Niente Photo sa ipnotizzare con carillon e un beat lento e sommesso. Cosimo schiaffeggia i leoni da tastiera col suo flow e li individua in coloro che possono fare i boss solo dal proprio device, mentre lui si tiene lontano dal razzismo anche quando deve scegliere il colore da estrarre dalla sua pochette. Tra una mitragliata verbale e l’altra si autocelebra, specie quando parla della sua capacità di far piovere cash e di far eccitare una donna.

Bamba, reggaeton dal principio, scherza con il doppio senso della parola “bamba” (da una parte la hit portata al successo da Ritchie Valens, dall’altra il finto talco di Pollon) e racconta la bizzarra vicenda di una ragazza rimorchiata che però non riesce a fare a meno di ascoltare la hit di Ritchie Valens (!), tanto che la sua passione la rende un soggetto ricercato dalle forze dell’ordine.

Montenapo abbreviazione di Via Monte Napoleone che a Milano è la patria dello shopping di lusso, è la prima delle due tracce che ospita un featuring. Lazza, in questo caso, si unisce a Guè Pequeno per parlare di grandi marche e si lascia andare in ostentazioni come l’atto di soffiarsi il naso con una banconota da 100 euro. La base fa il verso alla disco anni ’70 nel synth, ma il beat è tipicamente hip hop ed è l’arrangiamento perfetto per scomodare le serie TV crime più seguite tra cui GomorraSuburra“Quando mi sposo, fra’, sarà un casino. Al matrimonio vestito come Spadino“.

Urban e con l’autotune, Maledetto potrebbe essere (nell’arrangiamento) lo strascico di Niente Photo, ma propone un racconto diverso: Guè veste i panni dell’uomo di strada che racconta la sua vita sofferta e suoi problemi, un’esistenza che gli ha insegnato a riconoscere e schivare gli infami (“Schivo le cucaracha”), ma soprattutto a non accontentarsi di autodistruggersi in una banale utilitaria: è più dignitoso piangere su una AMG GT biturbo, con la consapevolezza di essere uno degli ultimi “don” del quartiere.

President Rolly chiude l’EP e offre la seconda collaborazione del disco: Guè Pequeno duetta con Farid Bang e nell’intro fraseggia “Money Gang”, dettaglio che tradisce la produzione di Daves The Kid dal momento che le stesse parole compaiono nel disco di Sfera Ebbasta. Farid interviene con un flow in tedesco e si unisce al racconto che Cosimo fa del suo passato, con un successo raccontato in proporzione al numero di Rolex di cui dispone (un solo “Rollie” quando era nei Club Dogo, 10 “Rollie” nella sua carriera solista) e anche in questo caso non mancano le citazioni dalle serie crime italiane: “Antiproiettile, immortale come Ciro (Di Marzio, Gomorra, ndr), sono tutto pompato col mio flow, Kenshiro. I due rapper si muovono su una base lenta e sempre sulla linea urban, con beat essenziale e tastiere che lasciano tanto spazio alle voci che si rincorrono per raccontare cosa si cela nella loro cassaforte.

Gelida Estate EP di Guè Pequeno è una parentesi del potere, un promemoria di ciò che l’ex Club Dogo è in grado di fare pur disponendo di tracce esigue all’interno delle quali, però, dimostra di saper lavorare con i numeri uno del mondo del rap.