Invitato come giurato al 59° Monte-Carlo Television Festival, Pedro Alonso parla de La Casa di Carta 3 come di un’evoluzione delle prime due stagioni, un capitolo che fa avanzare il livello della serie e, presumibilmente, piacerà molto al pubblico che ha amato i precedenti episodi.
Tornato inaspettatamente nei panni di Berlino per la terza stagione, l’attore 47enne vive oggi il suo periodo di massima popolarità: per la prima volta è un giurato in un Festival dedicato alla tv, in scena dal 14 al 18 giugno a Monaco. Ma inevitabilmente la curiosità della stampa locale che l’ha intercettato è tutta per La Casa di Carta 3.
Intervistato da leparisien.fr, Alonso sembra promettere che la serie non deluderà le aspettative dei fan, perché resta legata ai suoi valori fondanti ma ha anche un’evoluzione interessante.
Non posso rivelare nulla. Sono molto orgoglioso di quello che abbiamo fatto, l’ambizione e il desiderio di produrre qualcosa di straordinario che l’intero team ha avuto. La serie è fedele a ciò che è stato in passato, ma andiamo a un livello più alto, c’è un’evoluzione, un aumento di potere.
Alonso si dice convinto della qualità della serie, anche se spiega di non porsi delle aspettative riguardo il riscontro del pubblico.
La vita è una sorpresa. Ho le mie sensazioni, ma il resto non dipende da me, non mi piacciono le speculazioni. Se tutto va bene, tanto meglio, se il successo non è all’altezza, peccato, avrò dato tutto quello che potevo.
In un’altra intervista rilasciata a sudinfo.be durante la sua permanenza a Monaco, l’attore ha parlato più nello specifico del ruolo di Berlino, il rapinatore della Zecca spagnola malato terminale ma al comando della banda nella serie di Alex Pina: così come ha scoperto solo in un secondo momento che il suo personaggio sarebbe stato un condannato a morte, anche rivedere Berlino nella terza stagione è stata per lui una sorpresa, visto l’epilogo drammatico della seconda parte della serie.
All’inizio non sapevo che Berlino sarebbe morto. Quando mi è stato detto che Berlino avrebbe avuto una malattia degenerativa terminale, sono rimasto sorpreso. Mi ci sono voluti 2-3 giorni per riprendermi e non sapevo come digerire queste informazioni. Ma l’ho presa come un’opportunità e, alla fine, è stata una grande scena da interpretare, che ha portato un’altra dimensione al personaggio. È stato un atto eroico.
La stessa terza stagione è arrivata in maniera del tutto imprevista per il cast (“Non eravamo nemmeno a conoscenza, ed è stata una sorpresa anche per noi“), ma Alonso ha accettato con molto piacere di riprendere il suo iconico ruolo. Se Berlino appaia ne La Casa di Carta 3 da vivo o da morto nei flashback degli altri protagonisti, però, non è dato saperlo, almeno fino al debutto de La Casa di Carta 3, dal 19 luglio su Netflix.
Cerco, giorno per giorno, di non lavorare con aspettative specifiche. Ero già molto grato di poter recitare nella serie e cerco di vivere nel presente. Quindi non ho avuto paura, non mi sono posto domande. Sono felice di essere tornato, e curioso di vedere cosa succede a Berlino.