Proprio non ce la fa Sony a fare fronte alla crisi in cui è caduta da ormai svariati anni: le cose si mettono male soprattutto per i dipendenti, visto che sono previsti tantissimi licenziamenti da qui al 2020. Come riportato dal portale locale ‘asia.nikkei.com‘, dopo le 1000 teste cadute a gennaio 2015 (tutti relativi alla divisione mobile), la situazione interesserà metà della forza lavoro dello stesso settore, entro la fine dell’anno prossimo (dagli attuali 4000 si arriverà a circa 2000 per marzo 2020).
La concorrenza globale è spietata, troppo spietata per riuscire a tenergli testa, e c’è un’estrema necessità di ridurre il più possibile i costi. Il colosso giapponese starebbe anche pensando di trovare un’altra collocazione ai suoi dipendenti, spostandoli in altre divisioni, oppure di offrire loro il prepensionamento volontario, almeno in Europa ed in Cina. Per il momento si resta in attesa dei dati relativi alla situazione finanziaria del 2018 (di tutt’altro genere quelli maturati in casa Huawei, dove si è addirittura superata la soglia dei 100 miliardi di dollari lo scorso anno, come vi abbiamo raccontato in questo articolo): secondo gli analisti, le vendite nel settore smartphone risulteranno la metà di quelle fatte registrare nel 2017 (6.5 milioni di pezzi), pari ad appena un quinto di quelle spedite cinque anni fa.
Una situazione che pesa parecchio, e di cui ci è molto dispiaciuto apprendere, sia per Sony, una multinazionale nei cui confronti nutriamo una certa stima per tutto quanto fatto finora, sia e soprattutto per i dipendenti della divisione mobile, che ci auguriamo possano riuscire a non perdere il proprio posto di lavoro (siamo sicuri che l’azienda giapponese farà il possibile per impattare al minimo i suoi dipendenti con le rispettive famiglie). Aspettiamo di capire come evolverà la situazione, che al momento appare molto critica.