Ultimo contro i giornalisti o i giornalisti contro Ultimo? Storia di una vittoria morale schiacciante

Il Festival si chiude con la vittoria di Mahmood ma è Ultimo quello che ha già conquistato l'Italia.

ultimo sanremo

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Ultimo contro i giornalisti o i giornalisti contro Ultimo? In sala stampa, il cantautorap non ci è andato leggero ma di insulti ne ha anche presi! “Stron*etto, cogli*ne, vaffanc*lo”, non mancano durante il suo discorso, sicuramente istintivo ma comprensibile e condivisibile.

Ultimo è il vincitore morale di questo Festival. Si è classificato al secondo posto ma ha già vinto tutto ciò che c’è da vincere nel mondo della musica italiana. Due album in top 10 dopo un anno, il primo posto delle classifiche digitali, il primo posto delle tendenze su YouTube con il video ufficiale di I tuoi particolari, un tour sold out nei palazzetti dello sport e un concerto allo Stadio Olimpico di Roma, il 4 luglio.

Ultimo è la speranza della musica italiana, la certezza di potercela fare anche senza talent show, la dimostrazione che in Italia il buon cantautorato è più che vivo e vegeto, ma non passa dai talent. 

La Favola di Ultimo si celebrerà con un concerto in uno stadio, un evento che molti artisti – affermati da anni, con carriere decennali – non possono permettersi. Ma basterebbe anche parlare di palazzetti: quanti cantanti italiani riescono a riempire i palasport oggi? Numeri reali, biglietti venduti realmente per un successo VERO che al Festival di Sanremo si ferma al secondo posto a favore di chi all’attivo non ha un concerto degno di nota, non ha un album venduto, non ha un tour, non ha un decimo del pubblico di Ultimo, non ha un decimo dei concerti all’attivo di Ultimo.

“Non ho mai avuto la pretesa di venire qui per vincere”, dichiara Ultimo in conferenza stampa ma lancia una frecciatina a quelli che “gliel’hanno tirata”: “Mi sono sempre grattato ma non è servito”. Una battuta amara che avrebbe potuto culminare con una risata se l’atmosfera fosse stata più leggera, sfociata invece in una polemica e in una serie di insulti ad Ultimo, insulti reciproci – va detto.

“La mia vittoria – al contrario di tanti giornalisti che in questa settimana hanno avuto la presunzione di giudicare la carriera dei prossimi 20 anni di tanti artisti che sono qui – la mia vittoria sarà sicuramente dopo il Festival. La mia vittoria sono i live, la gente che mi vuole bene, che si riconosce in quello che scrivo“, dichiara Ultimo, e ha ragione. Ma tira in ballo i giornalisti presuntuosi, NON TUTTI, solo coloro che hanno avuto la presunzione di giudicare carriere e di prevedere il futuro da una esibizione, da una canzone di tre minuti. E lì partono gli insulti, i fischi della sala stampa.

Ultimo non sa, però, che la maggior parte dei giornalisti era invece dalla sua parte. I pronostici sulla sua vittoria erano speranza, desideri reali di chi vede in lui il futuro della musica italiana, la certezza di farcela davvero – con numeri reali – senza talent show e senza l’esposizione mediatica che ne deriva.

Ultimo ha alle spalle un percorso alla vecchia maniera fatto di gavetta e di fiducia, di fan conquistati uno per uno con impegno, determinazione e dedizione, con canzoni che spaccano il culo. Il più sostenuto al televoto, Ultimo, si è visto strappare la vittoria dalle mani da una manciata di giornalisti italiani e dalla giuria d’onore, ingiustamente.

Niccolò si è detto “contento di aver participato al festival” e “contento per il ragazzo Mahmood” ed è di nuovo una sua parola a non passare inosservata, quel “ragazzo” che appare fuori luogo a qualcuno. Risponde di nuovo: “Sai perché non mi va bene? Avete questa settimana per sentirvi importanti e dovete sempre rompe il caz*o. Qualsiasi cosa dico troverete qualcosa da ridire”. Avrebbe potuto scegliere parole diverse, senza dubbio, ma non gli si può dare torto. In un momento particolare, come quello che stava vivendo ieri sera durante la conferenza stampa – con una settimana intensa sulle spalle e un secondo posto che non gli fa giustizia – Ultimo ha scelto parole sbagliate ed è caduto in una provocazione voluta.

“Che ho detto di male?”, si chiede Niccolò che spiega di essere una persona sincera nella sua vita – e sicuramente schietta – e di essere amareggiato per aver mancato il primo posto, per il voto di pochi. Le giurie, infatti, in questa edizione del Festival, hanno ribaltato il risultato del televoto che con quasi il 50% avrebbe voluto Ultimo come vincitore.

“Non ho bisogno di crearmi un velo davanti di finzione, se non riesco a raggiungere quella cosa nella mia vita non mi sento raggiunto, non sono incazzato, non ce l’ho con nessuno, sono amareggiato perché punto all’eccellente non al buono”. C’è solo una cosa che Ultimo non ha capito: l’eccellenza l’ha già raggiunta e non sarà quella manciata di voti che giudica l’apparenza a cambiare la sua essenza.

Ultimo ha avuto i miei i voti in sala stampa dalla prima serata, insieme ad un’altra manciata di artisti (avevamo da esprimere più preferenze ogni sera). Ha avuto il mio supporto sui social, ha avuto il mio voto per il premio della critica Mia Martini e ha avuto il mio voto per il premio della migliore interpretazione Sergio Endrigo.

C’è da aggiungere però che il voto della sala stampa è stato ANCHE un voto di protesta nei confronti della gestione di Ultimo a Sanremo. Ma questa è un’altra storia, che approfondiremo in futuro. Intanto vi invitiamo a leggere l’articolo La favola di Ultimo da San Basilio a Sanremo, la rivelazione con 2 album in top10 verso il trionfo al Festival perché c’è anche una parte della stampa che Ultimo lo supporta da sempre. Sì, Niccolò, l’ho scritto anche io che avresti dovuto vincere tu, perché lo volevo, perché ci credevo, perché ci speravo davvero.