È arrivata Pose su Netflix, la nuova serie creata da Ryan Murphy che è già un successo Oltreoceano. Il papà di Glee e American Horror Story torna con un prodotto viscerale in cui racconta i “ball” – un sottostrato della cultura LGBT americana, caratterizzato dalla partecipazione a competizioni di danza. Ambientata nel 1987 a New York, lo show pone l’attenzione su una società in pieno sviluppo, dall’ascesa dell’impero di Trump alla scena sociale e letteraria dell’epoca.
Perché guardare Pose su Netflix? Come già detto in precedenza, l’ambientazione anni Ottanta è il giusto contesto storico per raccontare una società in pieno progresso economico e culturale. Inoltre, la serie illustra la tematica LGBT+ senza peli sulla lingua – in altre parole, ogni personaggio si mostra per com’è e come deve essere.
Le musiche e il look cotonato catapultano subito lo spettatore nelle atmosfere di un’epoca colorata che non passa mai di moda (basti pensare alle ultime serie tv su Netflix, come Stranger Things, che fa rivivere una certa nostalgia di quegli anni). Pose è inoltre un prodotto rivoluzionario che conta più persone LGBT+ (sia tra il cast che nella crew) nella storia della televisione. Lo show detiene un altro record: la regista Janet Mock è diventata la prima donna di colore transgender a dirigere una serie tv drama. Ultimo punto da tenere in considerazione: la storia raccontata in Pose è in grado di delineare una società non tanto lontana dalla nostra in cui si notano ancora punte di razzismo, omofobia e la paura di ciò che è diverso.
Otto episodi compongono la prima stagione di Pose su Netflix, che concludono una parte di storia. Infatti la serie, acclamata da pubblico e critica, è stata già rinnovata per un secondo ciclo di episodi che verranno trasmessi negli Stati Uniti in estate – successivamente anche in Italia.