Il 29 gennaio 1958 un giovane cantautore di Polignano a Mare aveva aperto le sue braccia e aveva insegnato a tutti gli italiani a “Volare” dal palco del Casinò di Sanremo. Era Domenico Modugno, il ‘Mimmo nazionale’, il più dirompente protagonista del Festival della Canzone Italiana.
Con la sua “Nel blu dipinto di blu”, Modugno aveva letteralmente ridisegnato le coordinate della discografia italiana dando vita alla canzone italiana più celebre e fortunata di ogni tempo.
Stesso luogo (Casinò di Sanremo – Festival della Canzone Italiana), stesso giorno (29 gennaio) ma anno successivo (1959), Domenico Modugno ritornò a Sanremo per bissare il suo successo con un altro brano entrato nella leggenda, “Piove (Ciao Ciao Bambina)”. Esattamente 60 anni fa il brano di Domenico Modugno e Dino Verde scalava le classifiche internazionali, confermava lo status di prim’attore della scena musicale italiana di Modugno e regalava alla canzone italiana un altro successo planetario.
Durante la tournée statunitense del 1958, Modugno aveva assistito al saluto di addio di due fidanzatini sotto la pioggia, alla stazione di Pittsburgh: “Ciao ciao bambina, un bacio ancora / e poi per sempre ti perderò / vorrei trovare parole nuove / ma piove, piove sul nostro amor” furono i versi che Modugno butto giù in quell’istante. Il testo venne completato da Dino Verde, dopo che Franco Migliacci – autore di “Volare” – si rifiutò di lavorarci su.
I “mille violini suonati dal vento” vennero poi citati da Carmen Consoli nella sua “L’Ultimo Bacio”, mentre il brano venne interpretato negli anni anche da Dalida, da Joe Sentieri e da Fred Buscaglione, solo per citarne alcuni.
La leggenda-Modugno continuava a brillare…