Il 4 febbraio 1985 gli U2 suonarono per la prima volta in Italia. Milano avrebbe finalmente ospitato lo show della band irlandese che aveva conquistato il mondo, specialmente dopo la pubblicazione di “War!”, il disco di Sunday Bloody Sunday che aveva suggellato l’ascesa di Bono Vox e soci nelle classifiche mondiali. In quei giorni, però, la grande nevicata dell’85 passata ormai alla storia aveva creato non pochi problemi, uno dei quali interessava proprio il concerto degli U2.
Quando gli U2 suonarono per la prima volta in Italia, i 90 centimetri di neve caduti su Milano tra il 13 e il 17 gennaio avevano fatto crollare la copertura del Palazzo dello Sport, come del resto era accaduto in altre costruzioni. L’impianto esisteva da appena nove anni e rappresentava la location più capiente per accogliere tutti i fan che avevano acquistato il biglietto. La scelta cadde sul Palatenda, un edificio meno capiente e per questo motivo di panico fra gli avventori. Il rischio, infatti, era quello di non riuscire ad accedere alla struttura per una certa sproporzione tra i posti disponibili e i biglietti prenotati.
Gli U2 raggiunsero Milano alle 23:30 del 3 febbraio e soggiornarono presso l’Hotel Hilton. Alle 20:30 del giorno successivo raggiunsero il palco del Palatenda e Bono Vox esordì con una frase che divenne storia: «Buonasera, Milano! La prima ma non l’ultima volta». Poche ore prima all’esterno del tendone, nel quartiere Lampugnano, la folla si era radunata in netto anticipo rispetto all’apertura dei cancelli, nella preoccupazione di non riuscire ad assistere al concerto per via del cambiamento della location.
In quell’occasione dall’interno del Palatenda erano stati rimossi alcuni arredi ritenuti superflui, proprio per garantire una maggiore capienza per il pubblico ed evitare spiacevoli incidenti. Quando gli U2 suonarono per la prima volta in Italia, Sunday Bloody Sunday e New Year’s Day erano diventate dei veri e propri inni generazionali di un mondo stufo della guerra e del sangue: lo show incluse i loro maggiori successi di quegli anni, da The Unforgettable Fire a Pride, che fece letteralmente esplodere il pubblico.