L’impatto sonoro della Experience più rock e gargantuesca di una rivoluzione di cui il mondo della musica porta ancora i segni tuonò fortissima dagli Olympic Studios di Londra: il 21 gennaio 1968 Jimi Hendrix registrò la cover di All Along The Watchtower di Bob Dylan. Michael Goldstein, che aveva lavorato con il manager dell’autore di Blowin’ in the wind, fece recapitare a Hendrix un nastro contenente il brano originale, e pochi giorni dopo il celebre chitarrista incise i primi take con la sua Stratocaster.
L’ingegnere del suono Dave Kramer aiutò Hendrix a impostare un beat diverso dal brano di Dylan, che risultava già di forte attitudine rock ma si presentava ancora troppo gentile all’ascolto e morbido nelle dinamiche. Dave Mason, già chitarrista dei Traffic, si impegnò a modificare il groove degli accordi. Hendrix e Mason crearono quei sobbalzi stoppati che potenziarono il taglio del pezzo. Per le percussioni venne scelto Brian Jones dei Rolling Stones, più precisamente per il vibraslap che si sente alla fine di ogni battuta dell’introduzione del brano. Lo stesso Jimi Hendrix registrò anche il basso, dopo che il bassista Noel Redding lasciò la sessione in quanto non apprezzava l’andamento dei lavori.
All Along The Watchtower di Bob Dylan, nella versione della Jimi Hendrix Experience, venne resa con uno schianto di caffeina: gli accordi vennero tagliati e ricuciti con dinamiche robuste e volumi elevati al massimo, le distorsioni che filtravano gli accordi fecero da punteruolo sulla morbida tensione della versione originale e la voce di Hendrix divenne la guarnizione calda di un brano destinato a far parte di “Eletric Ladyland”, uno dei manifesti più imponenti del ’68.
Jimi Hendrix registrò la cover di All Along The Watchtower di Bob Dylan e ottenne il completo plauso dell’autore, che dopo diversi anni si espresse così: «Mi aveva travolto, davvero. Aveva un tal talento, poteva trovare tantissime cose dentro una canzone e svilupparle vigorosamente. Trovava cose che altre persone non avrebbero mai pensato di trovare».