L’anno che sta per concludersi non ci ha regalato solo bellissimi show, ma anche quelli di cui potevamo farne a meno: quali sono le peggiori serie tv del 2018? Ne abbiamo elencato alcune che proprio non ci hanno convinto o che hanno generato diverse controversie; dal caso di Insatiable su Netflix, al reboot (non necessario) di Streghe, fino alla controversa ultima stagione di House of Cards.
Insatiable
Definita “la peggior serie prodotta da Netflix”, Insatiable ha fatto molto discutere quest’anno. La trama ruota intorno a Patty Bladell, adolescente in sovrappeso vittima di bullismo, che dopo un incidente perde 30 kg e cambia completamente look; torna a scuola e decide di vendicarsi di tutti coloro che l’hanno derisa, unendo le forze con Bob Armstrong, avvocato caduto in disgrazia. Il problema di Insatiable non sta solo nell’aver scatenato il fat shaming (ovvero bullismo verso le persone in sovrappeso) è nella scrittura banale, ricca di stereotipi e volgarmente goffa. Decisamente evitabile.
Streghe (il reboot)
Le nuove Streghe non ci sono piaciute. Il motivo è semplice: il reboot della celebre serie tv anni Novanta avrebbe funzionato se fosse stato un prodotto a sé stante; ricalcare invece un vecchio successo e trasformarlo in qualcosa di nuovo, estremamente femminista di cui non avevamo bisogno, è davvero eccessivo. Sorvoliamo sulla performance delle tre attrici protagoniste.
House of Cards 6
Tolto di mezzo Frank Underwood (Kevin Spacey è stato licenziato perché coinvolto nello scandalo sessuale), l’ultimo capitolo di House of Cards doveva rappresentare la rivincita di Claire. Invece si è rivelato un vano tentativo di riportare in auge un prodotto che stava già appassendo nelle precedenti stagioni. Buchi di sceneggiatura, attori come Diane Lane sprecati e rilegati in un angolo, House of Cards 6 risente dell’imprint femminista e snatura il personaggio di Robin Wright rendendola irriconoscibile. E il flop è dietro l’angolo.
The Romanoff
La serie sulla storica famiglia russa doveva essere uno dei prodotti televisivi più attesi dell’anno. Invece ha deluso le aspettative. Il creatore di Mad Men, Matthew Weiner, torna sul piccolo schermo confezionando una serie antologica sfarzosa, ma tuttavia confusionaria a livello narrativo. La storia infatti segue diverse storie di persone che credono di essere discendenti della famiglia reale russa. Le trame sono però scollegate e si fatica a capirne il senso.
C’era una Volta 7
Come per House of Cards, anche l’ultima stagione di C’era Una Volta fatica a ingranare, ed è priva di attrattiva. Buona parte del cast ha detto addio alla serie (Jennifer Morrison ad esempio), e con esso anche il pubblico. La settima e ultima stagione pertanto non sembra avere senso, ma piuttosto è un tentativo per chiudere un cerchio e salutare, una volta per tutte, la serie sulle favole Disney.
Here and Now
La serie creata da Alan Ball (True Blood) si annunciava come lo show dell’anno. Invece HBO l’ha cancellata dopo una sola stagione. L’idea di partenza non era banale, ma forse non troppo accattivante e perciò il pubblico ha deciso di mollarla episodio dopo episodio.
Station 19
A volte anche Shonda Rhimes sbaglia. Lo spin-off di Grey’s Anatomy ha tutti gli elementi cardine dell’universo creato dalla produttrice americana – amore, amicizia, triangoli, donne forti – ma proprio non riesce a convincere fino in fondo. Nonostante l’impegno del cast – dove emerge l’eroina Jaina Lee Ortiz – Station 19 non decolla ed è imparagonabile a Grey’s Anatomy.