Doccia gelata sui rimborsi Vodafone, TIM e Wind Tre per le fatturazioni a 4 settimane

Inaspettata mossa del Consiglio di Stato. Le ultime notizie su quella che sta diventando una vera e propria telenovela

Rimborsi Vodafone

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Arrivano notizie non esattamente incoraggianti per tutti coloro che speravano di veder chiusa la storia dei rimborsi Vodafone, TIM e Wind Tre a stretto giro. Ormai tutto sembrava pronto per gli utenti che per diversi mesi sono stati ingiustamente soggetti a rinnovi della propria tariffa ogni quattro settimane, dopo che le varie compagnie telefoniche avevano perso alcuni ricorsi in merito. Dalle ultime notizie trapelate, sembrava che a cavallo tra il 2018 ed il 2019 i singoli operatori dovessero adeguarsi alle disposizioni “dall’alto”, ma evidentemente qualcosa è cambiato di recente.

Oggi 21 dicembre, infatti, occorre prendere atto della decisione del Consiglio di Stato, che ha appunto deciso di sospendere i rimborsi Vodafone, TIM e Wind Tre. A dirla tutta, c’era già qualcosa che stava bollendo in pentola di recente, come vi avevamo anticipato con un apposito articolo, ma adesso sappiamo per certo che la questione ci farà attendere ancora un po’ prima di concretizzarsi. Con ulteriori incontri tra le parti in programma.

Come riportato dal sito Tuttotech, infatti, ora dovremo necessariamente attendere un nuovo incontro tra AGCOM e lo stesso Consiglio di Stato, con il quale si dovrebbe ragionevolmente trovare un accordo per chiudere una volta per tutte questa storia. Insomma, dare per scontato che non ci saranno rimborsi Vodafone, TIM e Wind Tre sarebbe sbagliato, in quanto al momento possiamo solo parlare di un deciso rallentamento sulla tabella di marcia, ma è chiaro che le informazioni odierne facciano discutere parecchio.

Staremo a vedere quali novità verranno alla luce durante le prime settimane del 2019, ma quella di oggi 21 dicembre rappresenta in ogni caso una doccia fredda sui rimborsi Vodafone, TIM e Wind Tre, senza dimenticare Fastweb. Che idea vi siete fatti in questo senso? Ci saranno ancora forti polemiche in Italia nei prossimi mesi?