Jake Borelli sulla prima storia d’amore gay al maschile di Grey’s Anatomy: “Levi Schmitt mi somiglia, anch’io ho fatto coming out”

Jake Borelli è uno degli interpreti della prima storia d'amore gay al maschile di Grey's Anatomy e come il suo personaggio ha dichiarato la propria omosessualità


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Tra le novità più interessanti di questa stagione del medical drama c’è sicuramente la prima storia d’amore gay al maschile di Grey’s Anatomy, interpretata da Jake Borelli nel ruolo dello specializzando Levi Schmitt – detto “Occhiali” – e dall’italocoreano Alex Landi in quello del chirurgo ortopedico Nico Kim.

Grey’s Anatomy ha raccontato spesso l’omosessualità attraverso pazienti e casi clinici, ma mai con una storia tra due medici uomini. E il modo in cui è stata sceneggiata la nuova storyline tra due personaggi tutto sommato sconosciuti (Borelli è nel cast dalla quattordicesima stagione, Landi è alla prima) ha appassionato il pubblico per la delicatezza e l’intensità presenti al tempo stesso nel racconto.

In una lunga intervista a Hugo Gloss, l’attore Jake Borelli ha sviscerato ogni aspetto della sua esperienza in Grey’s Anatomy, dal modo in cui ha costruito il suo personaggio a come quest’ultimo lo abbia spinto a fare coming out sui social parlando al pubblico della propria omosessualità subito dopo l’episodio in cui Levi Schmitt dà il primo bacio a Kim.

Abbiamo lavorato sul personaggio che scopre la sua sessualità e sperimenta, si apre a nuove idee su chi potrebbe attrarlo. Questa è una storia che avrei sempre voluto vedere in tv e che mi sento onorato di poter rappresentare in un film così iconico. Professionalmente, è stato barbarico. Ho un’esposizione molto più ampia di quanto abbia mai avuto prima e sento una grande responsabilità nel continuare a promuovere il personaggio in modo onesto, così com’è.

L’attore ha raccontato l’inizio di questa nuova storyline per Schmitt, che è arrivata un po’ a sorpresa visto che la matricola era stata a letto con Jo nella scorsa stagione: la sua omosessualità è dunque un elemento di novità, una scoperta, e come tale viene rappresentato col coming out realizzato nel finale di metà stagione. Interpretare un ragazzo alle prese con la comprensione della propria identità sessuale ha poi messo l’attore nelle condizioni di voler parlare anche della propria omosessualità.

Quest’estate ho ricevuto una chiamata da Krista Vernoff, la showrunner, e lei mi ha mostrato questa idea. Come fan della serie e come persona che cerca e anela storie queer in televisione o nei libri, ero molto emozionato, perché sapevo quanto sia importante fosse per questo show e per ABC raccontare queste storie. D’altra parte, a livello personale, ad essere onesti, ero un po’ spaventato, perché sapevo che se questa trama si fosse svolta in una serie così iconica, ci sarebbe stato un dialogo a riguardo e sapevo che avrei voluto espormi in modo da poter parlare onestamente e autenticamente al riguardo. Sapevo che questa trama sarebbe stato un grande capitolo nella mia vita personale, e quindi ho avuto quel mix di emozioni. Da un lato questa intensa eccitazione, e dall’altro una paura infantile. Ma alla fine ho chiamato i miei genitori quella notte, e abbiamo parlato per un tempo molto breve, circa 30 minuti. Sapevo in quel momento che questa era la cosa giusta da fare, raccontare questa storia era molto più importante e che sarebbe diventata più grande di me.

Per Borelli Grey’s Anatomy ha fatto la storia in termini di tematiche LGBTQ in televisione perché ha sempre “lottato per la rappresentazione di qualsiasi tipo di gruppo emarginato o minoritario”, concentrandosi soprattutto “sull’uguaglianza di genere e sull’eguaglianza razziale“. Ma quella di Borelli è una responsabilità in più, perché in 15 stagioni non c’era mai stata una storia d’amore tra due personaggi maschili regolari, due medici del Grey Sloan Memorial Hospital, a differenza di storie tra donne come quella tra Callie e Arizona.

Grey’s ha creato alcune delle coppie più iconiche della televisione, e ora il mio personaggio è solo all’inizio nella scoperta di chi è. Alex ed io sicuramente sogniamo cosa potrebbe accadere dopo, e certamente siamo eccitati perché vediamo quanto siano ricchi, profondi e completi quei rapporti. Voglio dire, Arizona e Callie sono durate 13 anni (in realtà solo 8, dalla quinta stagione in poi, nda) quindi vorrei avere l’opportunità di ritrarre una relazione del genere. (…) una delle cose che mi ispira davvero di Levi è che è onesto al 100%. È un po’ goffo socialmente, e per questo motivo non si vergogna delle reazioni della gente. Ha la capacità di essere autentico e onesto con se stesso in tutte le situazioni, mi ha ispirato ad essere più onesto e più autentico e ho sentito da altri che hanno sentito la stessa ispirazione. Se ho imparato una cosa da tutta questa esperienza, quando promuovi questi valori, è che si moltiplicano. Mi ha mostrato un nuovo modo di vivere, o ha riaffermato un modo di vivere in cui credo veramente e che sono orgoglioso di promuovere.

L’affermazione dell’omosessualità di Schmitt nel finale invernale con un discorso tenero e struggente ha colpito lo stesso attore (“Quando l’ho letto per la prima volta, ho pianto“) e la resa sullo schermo è stata uno dei momenti più intensi di questa prima parte della quindicesima stagione. Una sfida importante anche per Borelli, che quel momento di affermazione della propria identità sessuale lo aveva già attraversato nella vita.

Mi ha ricordato tutte quelle emozioni che ho provato quando ero più giovane, e penso che una delle principali differenze tra me e lui sia che io ho fatto questo viaggio, simile al suo, in un’età più giovane, a circa 18 anni. Penso che la cosa veramente bella di questa esperienza sia stata rivivere quelle emozioni, ma da un a condizione più adulta. Ma penso che il fatto che Levi abbia 25, 26 anni gli ha permesso di essere più onesto e autentico, e questa è stata una delle cose di questo monologo che penso abbia funzionato così bene, che sia stato incentrato sulla sua vulnerabilità e su quanto è spaventoso essere vulnerabili. Penso che ci siano molte somiglianze tra me e Levi in ​​questo senso e il fatto che qualcuno scopra la propria verità, non solo nell’essere gay, è qualcosa di forte per molte persone. Questo è il motivo per cui penso che molte persone ne siano state colpite e abbiano riscontrato vulnerabilità in questa situazione.

Senza anticipare nulla sul futuro del suo personaggio, Borelli auspica l’inizio di “una relazione con Nico“, ma soprattutto una “maggiore fiducia in se stesso” per il suo personaggio.