Tornare alla Murder House dopo sette anni ha messo i brividi al pubblico di American Horror Story Apocalypse. Solo chi non ha seguito la serie antologica di Ryan Murphy sin da quel mitico e sconvolgente episodio non capisce quello che è successo alla visione di “Return to Murder House“.
All’epoca nessuno sapeva quello che la serie sarebbe diventata nel tempo e cosa Murphy sarebbe stato in grado di regalare al suo pubblico ma qualche ora fa è successo qualcosa di straordinario e gran parte del pubblico ha finalmente ottenuto il suo “E vissero felici e contenti…” o quasi.
Madison e Chablis si fermano davanti all’iconica e gotica casa di Los Angeles ed è qui che inizia il sesto episodio dell’ottava stagione di American Horror Story. I due sono alla ricerca della verità su Michael Langdon ottenendo solo conferme: lui è l’Anticristo, suo padre non è Ben e non lo è nemmeno Tate: “La fonte delle tenebre è il suo vero padre ed è qui per distruggere il mondo”.
Queste sono le parole di Vivien Harmon che compare quasi a fine episodio per dire la sua sul figlio ammettendo che avrebbe dovuto ucciderlo ma che non ce l’ha mai fatta. Anche nonna Jessica Lange è nei paraggi con i suoi abiti da Constance Langdon è conferma quello che abbiamo visto nella prima stagione ovvero che il piccolo iniziò ad uccidere in tenera età dagli animali alla povera baby sitter finendo al prete che lei stessa aveva chiamato per chiedere aiuto.
In quel momento capì che anche lui sarebbe andato via e così decide di togliersi la vita. Nella reunion dei fantasmi della casa non potevano mancare Ben, lagnoso e inutile anche in questo crossover, ma, soprattutto, loro, la coppia più amata della serie (e non solo) Tate Langdon e Violet Harmon. Il loro è l’unico lieto fine di Murder House? Cosa ne sarà adesso di Michael e della sua voglia di distruggere il mondo?