Alessio Bernabei senza filtri, la sua nuova vita in 6 passi per ricominciare

Esce oggi il nuovo album di Alessio Bernabei, sei canzoni in cui si racconta Senza Filtri.

Alessio bernabei senza filtri

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Qualcuno gli ha ammazzato il cuore, forse più di qualcuno. Se bastasse una frase per riassumere Senza Filtri di Alessio Bernabei potrebbe essere “Non è vero che sono cambiato, forse sei tu che non mi hai mai capito”, quelle parole urlate nel testo di Avanti Un Altro, la traccia che chiude il disco con un pizzico di amaro in bocca ma con ottimismo, pronto a lasciare spazio a tutto il meglio che verrà.

Qualcuno gli ha ammazzato il cuore e in Avanti Un Altro è l’abitudine nella sua accezione negativa, la routine che demotiva in ogni ambito e contesto, sia sul piano personale che lavorativo e professionale.

Confesso che al primo ascolto l’album di Alessio Bernabei è stato quanto di più diverso ci potesse essere da me e dal mio gusto musicale, seppur immediatamente vincente a livello testuale e melodico. Per digerire gli artifici che ne alterano quel sapore intenso e profondo ci è voluto un po’ di tempo in più, tuttavia per me Alessio Bernabei resta ancora uno da acustico, che nella dimensione intima dei club – chitarra e voce con sporadico pianoforte – convincerebbe anche i più scettici mostrandosi davvero senza filtri.

Senza Filtri è l’esigenza di ricominciare e la volontà di farlo ma anche la paura di non riuscirci in un mondo che gira troppo velocemente per fermarsi e ripartire, in un mondo che una seconda possibilità la concede solo se gliela strappi a morsi, in un mondo che ti fa sempre sentire in ritardo anche quando non lo sei.

Alessio Bernabei si psicanalizza senza accorgersene, attraverso una serie di esperienze di vita vere o verosimili. Spiega di raccontare sé stesso senza alcun filtro né distorsione, ma quel che ne risulta è in realtà molto di più: è un percorso che in tracklist inizia dalla nostalgia e dal timore di essere dimenticato per chiudersi con il bisogno di voltare pagina e ricominciare. Per la somiglianza con il percorso lineare della sua vita, sarebbe bastato spostare Ti Ricordi Di Me? alla posizione numero 6 e promuovere Non Ti Preoccupare ad apripista per una favola il cui lieto fine è ancora da scrivere.

C’era una volta un ragazzo che giocava a fare il duro (“Non ti preoccupare, me la saprò cavare”) per sentirsi il numero 1 nella vita (Messi e Ronaldo), salvo poi scoprirsi più fragile del previsto, timoroso di affondare in un mare di guai (La Ca**o di Fine del Mondo). Quel ragazzo affronta poi una fase demotivante in cui si arrende perché perde ogni speranza. Si convince del fatto che non sempre valga la pena combattere e che a volte è meglio smettere di porsi domande perché tanto “Non mi dai retta, è Come Dici Tu”. Ma qui va aperta una parentesi: accettare la realtà che non puoi cambiare ha senso, accettare quella che reputi sia difficile cambiare non ce l’ha. Quindi assolutamente VIA la routine che ammazza il cuore e che non ha speranze di portare a niente, quanto invece al ritrovare il coraggio di cambiare le cose… beh, è un discorso completamente diverso, da affrontare in una ideale settima traccia di Senza Filtri, dopo aver raggiunto la consapevolezza di dover a tutti i costi voltare pagina (Avanti Un Altro). Il problema è: come? Il come va sviscerato ancora.

Qualcuno ha tradito la fiducia di Alessio Bernabei, anche stavolta forse più di qualcuno. Chiamatelo gruppo o chiamatela per nome, chiamiamole semplicemente persone sbagliate da cui è necessario separarsi. Ed è questo in effetti il tema portante di tutto il disco: la fiducia, la fiducia concessa e la fiducia tradita che ammazza il cuore.

L’aggrapparsi al ricordo per tutelare ciò che di bello c’è stato e poi la paura di essere dimenticati e di morirci in quel ricordo, impotenti, impossibilitati a cambiare le cose. Di contro, la volontà di riportarlo nel presente e di andare avanti combattendo ancora per ciò che si ama davvero. Manca solo un piano per farcela che in una settima traccia sarebbe stato perfetto ma forse per Alessio Bernabei adesso è importante avere una visione d’insieme del suo stesso progetto, fino a qui, per realizzare desideri che ha già espresso inconsciamente nei testi e che razionalmente deve ancora vedere.

Il presente di Alessio Bernabei si apre verso un percorso completamente nuovo, per tanti aspetti stimolante ma indubbiamente rischioso.

Senza Filtri è un album estremamente diverso dal suo esordio da solista, un paio di anni fa, con Noi Siamo Infinito. Alessio Bernabei oggi sa perfettamente quello che vuole comunicare e trasmettere attraverso la sua musica: vuole raccontare se stesso, senza alcun filtro, per far coincidere finalmente la sua immagine pubblica con il vero sé.

Lo fa con Senza Filtri, lo fa a partire dal titolo e lo fa dedicandolo a sua mamma, una figura di fondamentale importanza nella sua vita.
Lo fa a livello testuale e melodico lasciando – forse per la prima volta nella sua carriera – un’impronta incisiva e ben riconoscibile in tutte le canzoni che ha scritto in collaborazione con le “penne” più apprezzate del panorama musicale odierno.

La fiducia e il dubbio, la sicurezza e la preoccupazione, la vicinanza fisica e la distanza emotiva. La paura di non farcela, l’esigenza di uscire da un rapporto dannoso, il ricominciare.
La visione d’insieme è un monito ad avere coraggio, il coraggio di guardare avanti e di riprendere in mano la propria vita mettendosi in gioco di nuovo come fosse la prima volta, con la stessa intensità e con la stessa follia, con la stessa voglia di spaccare il mondo.

A fermarci, dopo una storia finita male – in ambito personale o lavorativo – è la paura di rischiare di nuovo e di perdere. In Senza Filtri questa paura è tradotta in incertezza, dubbio. E non c’è cura per questo. C’è la necessità di fidarsi e la fiducia tradita. C’è un percorso che inizia, un rapporto che cresce ma anche la sua fine e il bisogno di aprirsi al nuovo. Il nuovo però non riesce ancora a palesarsi così esplicitamente.

L’album si apre con Ti ricordi di me?, il singolo estivo che abbiamo già ampiamente dibattuto qui.

Non Ti Preoccupare è lo specchio di una storia che finisce, dell’impossibilità di fidarsi ancora non vedendo prospettive di miglioramento. “Se tu mi dici amore, io mi fiderò di te” canta Alessio Bernabei straziato da quel presunto amore, tradito. L’assenza di dialogo e l’assenza di presenza dalla “lastra di vetro che ci separa da sempre”“Io ti scriverò ancora, ti domanderò perché non riusciamo a parlare, restiamo a guardare le serie che piacciono a te” quando tutto è “lontano e distante” e “mentre ti guardo diventi più assente”.

Messi e Ronaldo è il ricordo positivo, è il trionfo del “va tutto bene” con la metafora calcistica di due numeri uno. C’è anche un pizzico di dolore imposto dalle esperienze passate. Il “Se non uccide fortifica” qui è “ciò che non ti uccide ti rimane addosso” con il rischio sempre in agguato di affondare nel mare di guai de La Ca**o di Fine del Mondo che stanca, stressa, succhia energia vitale e demotiva.

L’ottimismo di Senza Filtri è nella via fuga: c’è il dolore e la cura al dolore, c’è una situazione invivibile e la fuga da questa. C’è la sofferta situazione sbagliata ma c’è anche la positività de “L’amore ritorna, non smettere di credere”.

L’insegnamento più interessante che possiamo trarre da Senza Filtri è che ci sono cose che perdiamo per scelta degli altri e che ci ammazzano il cuore ma ci sono anche cose che invece dobbiamo lasciare andare noi per vivere sul serio la vita che vogliamo davvero.

“Una parola anche se detta piano cambia la vita e lasciami la mano,
si perde tutto quanto in un secondo ma io voglio perderti adesso,
ci sono sere che le vuoi per sempre e invece vite che non le vuoi mai”

La PAURA di SALTARE
non può e NON DEVE
lasciarti SOFFOCARE
in un RICORDO.

 

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