Con Law & Order: Hate Crimes in arrivo su NBC si amplia ulteriormente il già ricco e popolarissimo franchise di serie crime ideato da Dick Wolf.
La nuova serie è ufficialmente in lavorazione per una prima stagione composta da 13 episodi, dedicati ad un tema molto attuale come quello dei crimini d’odio.
Lo scopo di Law & Order: Hate Crimes sarà infatti raccontare casi nati da reati commessi nei confronti di vittime discriminate in base ad una serie di fattori che vanno dall’etnia alla religione, dall’orientamento sessuale all’appartenenza ad una certa classe sociale fino alle condizioni fisiche o psichiche.
Una serie molto attuale, che vuole indagare una serie di fenomeni estremamente diffusi nell’era del dominio digitale e che sarà basata sul lavoro dell’attuale Task Force per crimini di odio operativa a New York, ovvero un’unità impegnata a promuovere la tolleranza zero contro ogni tipo di discriminazione, avvalendosi spesso del lavoro degli investigatori dell’Unità Vittime Speciali. Non a caso, a lanciare la nuova serie sarà un crossover inserito nella ventesima stagione di Law & Order: SVU, anche se non è ancora chiaro quando la squadra degli Hate Crimes debutterà ufficialmente sul piccolo schermo.
Ennesimo spin-off del popolarissimo poliziesco di NBC in onda ormai dal 1990 per venti stagioni, Law & Order: Hate Crimes si aggiunge al franchise che ne comprende già altri cinque (Law & Order: Unità vittime speciali, Law & Order: Criminal Intent, Law & Order – Il verdetto, Conviction e Law & Order: LA), oltre al remake anglosassone Law & Order: UK. Un successo, quello del marchio creato da Dick Wolf, che non accenna ad arrestarsi, anzi fa da apripista a nuovi esperimenti pur nella consolidata cornice dell’amato poliziesco giudiziario, come ha raccontato lo stesso showrunner.
Come in tutti i miei spettacoli sul crimine, voglio descrivere cosa succede realmente nelle nostre città e far luce sulle vittime ad ampio raggio e dimostrare che la giustizia può prevalere. Venti anni fa, quando SVU è iniziata, pochissime persone si sono sentite a proprio agio nel presentare e denunciare questi crimini, ma quando si introducono le storie nei salotti della gente – con personaggi così empatici come Olivia Benson – può iniziare un vero dialogo. Questo è quello che spero di poter fare con questo nuovo spettacolo in un mondo in cui i crimini di odio hanno raggiunto un livello altissimo.