Irama ha vinto Amici, è il boom del momento. Il suo album “Plume” è 1° in classifica e il singolo “Nera” è 2°.
Ma Filippo Maria Fanti, questo il suo vero nome, dal talent ha avuto solo la popolarità, perché ha già all’attivo parecchia attività, compreso un Sanremo giovani.
Il 13 novembre di due anni fa era venuto anche al Roxy Bar e preparò due brani in acustico per l’occasione. Guardando la registrazione, mi sono accorto di aver fatto un errore “futuristico” nel presentarlo, in quanto l’ho detto che era uscito da un talent e lui mi ha corretto. Forse sentivo quello che sarebbe accaduto due anni dopo o lo ritenevo perfetto per un talent. Cosa rende un artista ottimo per essere lanciato da un talent? Deve essere carino, avere attrattiva per le ragazzine (che sono il vero motore dei talent), procurare molti televoti (che, anche se oggi costano meno, sono comunque un importante introito economico per il talent). Il resto passa in secondo piano. Da anni sostengo che lo strapotere discografico, radiofonico e televisivo dei talent sono la rovina della musica e che questa situazione sta facendo cambiare mestiere ai veri artisti, i possibili Gino Paoli, Fabrizio De André, Vasco Rossi, Lucio Dalla, Enrico Ruggeri, Edoardo Bennato, Pino Daniele, Jovanotti etc. del futuro. Proprio in questi giorni Zucchero, in un’intervista al Messaggero, ha affermato:
“Stiamo educando i giovani all’ assenza totale di ogni forma artistica. E le case discografiche firmano per i talent. Siamo rovinati. Pure se si facesse oggi il Nabucco, Verdi passerebbe inosservato. I giovani hanno poche possibilità di esprimersi e spesso porte chiuse in faccia. De Gregori, Battisti, Battiato, Vasco e altri, compreso io, non saremmo mai esistiti oggi. Se si continua così, rimaniamo solo noi dinosauri.”
Questa situazione, di creare artisti “usa e getta” con una data di scadenza incorporata, ha inevitabilmente alla lunga indebolito il potere dei talent. Così sono corsi ai ripari e hanno iniziato a invitare a partecipare artisti con già alle spalle un po’ di gavetta. Quindi i casting servono a rimpolpare il numero, sperando magari di trovare davvero un genio, ma sono quelli “invitati” la vera forza che sorregge ancora i talent. Forse il far partecipare artisti di cui si conosce già il valore, come Irama, è l’ultima spiaggia per evitare l’estinzione dei talent stessi.
Irama era bravo anche prima di Amici. Oggi rimane bravo ma è anche famoso. Mentre lo presentavo al Roxy Bar mi sono accorto di aver detto: “Lui è Irama, ne sentirete parlare”. Così è stato. La conferma del suo valore, e anche dell’umanità, la ebbi quando venne a Firenze insieme a me a una festa di Voa Voa (Amici di Sofia), un’associazione per il sostegno alle famiglie colpite da malattie rare. Sono felice che questa popolarità gli dia la possibilità di arrivare a tanti con la sua musica e, anche, di riavere un contratto discografico.