La truffa Gratta e Vinci dilaga con oltre 62mila tagliandi contraffatti. L’operazione fraudolenta è stata disinnescata dal corpo della Polizia di Napoli (braccio economico-finanziario), che, dopo aver ravvisato strani movimenti a carico di una specifica spedizione proveniente dalla Turchia, si è attivata per andare a fondo alla faccenda, confermando che i 12 colli in cui erano contenuti i biglietti adulterati fossero indirizzati a persone con identità fasulla.
Il lavoro svolto dalle forze dell’ordine ha permesso di risalire agli effettivi destinatari della merce (un napoletano ed una rumena, di cui al momento è trapelato ancora molto poco), incluse le rispettive residenze, da cui poi è partita la perquisizione, che ha portato poi all’attenzione delle autorità competenti anche una sorta di documentazione (fatta passare come rilasciata da Lottomatica, che sappiamo essere la concessionaria ministeriale di questo specifico genere di gioco d’azzardo), chiaramente anch’essa fasulla, in cui si affermava la legittimità della provenienza dei tagliandi, invece contraffatti.
La truffa Gratta e Vinci era tarata su biglietti con taglio compreso tra i 2 ed i 20 euro, ormai pronti per essere venduti al pubblico, sebbene ancora non si conoscano i canali attraverso cui gli ‘spacciatori’ intendessero procedere per non essere subito scoperti. Un raggiro ai danni dello Stato, per una cifra complessiva che dovrebbe addirittura superare i 550 mila euro, che avrebbe ovviamente penalizzato anche gli utenti che, ignari della truffa Gratta e Vinci in cui erano caduti.
Inutile dirvi, infatti, che i tagliandi contraffatti (praticamente uguali agli originali, per quanto riguarda la grafica, i colori e la consistenza) erano impostati per azzerare del tutto le possibilità di vincita (del resto, trattandosi di volgari imitazioni non vediamo proprio come si potesse sperare in un esito diverso). L’importante è che le forze dell’ordine abbiano saputo sventare la minaccia prima che si concretizzasse.