Biagio Antonacci a Radio2 tra imitazioni di Vasco Rossi e Luca Carboni, esibizioni dal vivo e duetti con i fan

Giornata dedicata a Biagio Antonacci a Radio2, il cantautore mattatore a Via Asiago tra imitazioni, performance live e duetti


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Mattatore assoluto di Radio2 Social Club e Non è un Paese per Vecchi, Biagio Antonacci a Radio2 ha tenuto banco per diverse ore con la sua musica e i suoi racconti, esibendosi dal vivo, incontrando i fan e duettando con alcuni di loro.

Ospite di Radio2 nel Biagio Antonacci Day, la giornata rinominata in suo onore per la partecipazione dal vivo negli studi di via Asiago, Antonacci è arrivato in radio per il programma di Luca Barbarossa e Andrea Perroni Radio2 Social Club, per poi trattenersi con Rolando Ravello e Massimo Cervelli a Non è un Paese per Vecchi.

Tra esibizioni dal vivo in classici del suo repertorio – Quanto tempo è ancora, In mezzo al mondo e Iris (tra le tue poesie) – aneddoti e ricordi, ma soprattutto tanta ironia, Biagio Antonacci ha interagito soprattutto con il pubblico, chiamato ad assistere nella sala B di via Asiago a Roma allo show del cantautore di Rozzano.

Antonacci ha raccontato ancora una volta la genesi del video del suo ultimo singolo, Mio Fratello, girato da Gabriele Muccino con protagonisti Beppe e Rosario Fiorello, ha ricordato l’appuntamento col Dediche e Manie Tour a Roma il 23 e 25 maggio al PalaLottomatica e si è divertito con i conduttori di Radio2 tra imitazioni e duetti.

Ad esempio, con Perroni ha intrapreso un’imitazione dell’amico e collega Luca Carboni con una cover a due voci di Silvia lo sai, proseguendo poi con una di Fabio Concato. E ancora, esibendosi con In mezzo al mondo, ha accennato al brano come lo farebbe Vasco Rossi.

Parlando del brano Mio fratello, Antonacci ha incontrato una fan di Palermo che ha tradotto dal vivo la parte del brano incisa da Mario Incudine, raccontando in italiano quel che “lu cuntu” del musicista siculo aggiunge al brano. Antonacci ha poi incontrato Alessandro, uno dei primi fan a fondare una cover band a lui dedicata, chiamata Il Mucchio, duettando con lui in Se io se lei.

Ospite anche di Non è un Paese per vecchi, Antonacci ha raccontato il rapporto con la mamma e l’infanzia a Rozzano:

Se fossi oggi un millennial a Rozzano? Sì forse farei trap, forse con un po’ meno autotune. Il nostro trap all’epoca era il rock che facevamo nei garage. Oggi i ragazzi che fanno trap sono più incazzati di quanto eravamo noi, anche se alcune cose nella periferia di Milano sono migliorate.

Antonacci ha poi spiegato come nasce, in genere, una sua canzone.

La canzone è una folgorazione, per non dire un colpo di culo. Non penseresti mai di poterla scrivere in quel momento, ma la canzone nasce già con le parole, come dice Vasco. Le mie canzoni più ispirate sono arrivate al 70% con musica e parole insieme. Difficilmente scrivo un testo su una musica. Anche il tema mi arriva per caso: forse esistono delle cose dentro l’anima che escono fuori in momenti di pace.

Le canzoni scritte per altri interpreti, invece, nascono espressamente per loro.

Le canzoni che ho scritto per Laura Pausini sono nate proprio per lei, mentre le componevo sentivo già la sua voce. Scrivendo per un altro artista sento già la voce di chi la canterà, conosco la metrica, il tipo di canto.

Infine, l’appuntamento con la doppietta romana del Dediche e Manie Tour, lo show dedicato all’ultimo album in studio.

La canzone che non posso non fare in tour è Liberatemi, è l’esplosione finale di energia dei miei concerti: ma ce ne sono tante altre, da Se io se lei a Sognami a Iris, che la gente vuole sentire, anche a scapito dei brani del nuovo album.