La caduta della stazione spaziale cinese Tiangong 1 fuori controllo sulla Terra e in particolare anche in Italia è la notizia diramata dalla Protezione Civile in queste ore. Quali regioni saranno coinvolte dall’impatto? Esistono norme di “auto-protezione” che consentono di evitare danni a persone in vista dell’evento che dovrebbe accadere in una finestra per ora non meglio precisata tra il 28 marzo e il 4 aprile?
La stazione spaziale cinese è in realtà il primo modulo sperimentale che il paese asiatico ha lanciato nel 2011 dal deserto di Gobi, nel centro spaziale di Jiuquan. Il punto più alto raggiunto rispetto alla Terra (apogeo) è stato di 344 Km ma da marzo 2016 è cominciata una lenta e irrefrenabile discesa sulla Terra: l’Italia potrebbe essere tra i paesi interessati dalla caduta libera dei frammenti della stazione che al lancio pesava 8500 kg ma la cui massa si è notevolmente ridotta (in primis per il propellente consumato per mantenerla in orbita per tanti anni). L’impatto avverrà all’interno della fascia -44°S e +44°N di latitudine che include oltre a parte dell’Italia anche Stati Uniti, Brasile, India e la Cina. Nelle ore immediatamente precedenti all’impatto, l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI) sarà in grado di definire con più precisione i punti “bersaglio” della caduta ma per ora, si parla di regioni interessate come quelle al Sud dell’Emilia Romagna.
La Protezione Civile, per il momento, ha diramato una serie di norme con l’obiettivo di ridurre al massimo eventuali danni a persone: in una nota presente sul relativo sito, viene affermato che è poco probabile che i frammenti causino il crollo di edifici ma allo stesso modo, nel range temporale che verrà definito con più precisione fra qualche giorno, sarà meglio allontanarsi da finestre e porte vetrate. Di certo saranno da evitare i luoghi aperti. Chiaro come le parti della stazione spaziale in caduta colpiranno maggiormente i tetti, dunque meglio preferire i piani bassi degli edifici. All’interno delle abitazioni poi, meglio posizionarsi sotto le volte dei piani inferiori e nei vani delle porte inserite nei muri portanti e in ogni caso vicini a colonne e a pareti. L’ultima norma di auto-protezione riguarda i momenti post impatto: alcuni frammenti una volta caduti a terra potrebbero contenere ancora idrazina, dunque nel caso di avvistamento di questi elementi, bisognerà subito avvertire le autorità competenti.
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