Il messaggio di Tiziano Ferro per Linda ha commosso la famiglia e tutti i fan. La piccola seguace del cantautore di Latina avrebbe dovuto partecipare all’ultima data del tour che l’artista ha tenuto al Franchi di Firenze, ma la sua giovane vita è stata spezzata da un tragico incidente avvenuto sulla bretella Lucca-Viareggio.
Il ricordo di Linda Pastacaldi è tutto nelle parole di Don Alessandro, che nella mattina del 19 luglio ha celebrato i funerali della piccola nella chiesa di San Giuseppe. Una bambina vivace, raccontano gli amici, che amava le canzoni di Tiziano Ferro. Ed è stato proprio lui a inviare un messaggio alla cugina del papà della bambina, Maurizio, nel quale ha espresso tutto il suo cordoglio per quanto accaduto nelle ore che hanno preceduto l’ultimo concerto del suo tour.
“Le parole non basteranno ad esprimere il senso di vicinanza che provo per i familiari che stanno sopportando questo assurdo dolore. Il vostro angelo riposa in pace vi auguro di trovare presto la serenità che meritate. A voi e a Linda oggi vanno le mie preghiere. Tiziano”.
Immensa la sua passione per Tiziano Ferro, che avrebbe dovuto incontrare nell’ultima grande festa che l’artista ha tenuto all’Artemio Franchi di Firenze. Tanti i palloncini bianchi e rosa con i quali familiari e amici hanno voluto salutare Linda, con la voce dell’amico Matteo che ha intonato Potremmo ritornare, commuovendo tutti i presenti.
“La storia di Linda è affidata alle parole di Don Alessandro, che ha rivolto un ricordo speciale a quella stella nata dall’amore tra papà Maurizio e mamma Veronica, appena dimessa dall’ospedale dopo l’incidente.
Questa è la storia di una stella nata dall’amore di mamma Veronica e babbo Maurizio. Linda con la tua personalità sei stata la luce degli occhi di mamma e babbo, con i tuoi abbracci improvvisi i tuoi no e il dito puntato verso un giocattolo quando volevi che il babbo te lo comprasse. Hai lasciato impronte ovunque, ma soprattutto per te il babbo era un amore indiscusso, il tuo modello quello a cui volevi assomigliare. La mamma era la concretezza, la razionalità con cui ti scontravi e di cui avevi bisogno per crescere”.