I Green Day si difendono per aver suonato dopo la morte di un acrobata: “Non siamo senza cuore”

La lettera aperta del frontman dei Green Day, che si difende per aver suonato dopo la morte di un acrobata sul palco del loro show a Madrid


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Ha suscitato grandi polemiche la scelta dei Green Day di tenere il loro ultimo concerto del tour europeo su un palco a Madrid su cui pochi minuti prima aveva perso la vita un giovane acrobata.

La tragedia avvenuta di fronte ad una folla di decine di migliaia di persone ha fatto il giro del mondo con la morte in diretta ritratta in un video. E il fatto che lo spettacolo del Festival sia proseguito come niente fosse col concerto dei Green Day ha generato incredulità e indignazione.

Dopo il comunicato ufficiale degli organizzatori, che adduceva ragioni di sicurezza spiegando che annullare un concerto di quelle proporzioni avrebbe potuto determinare situazioni di pericolo, è arrivata anche la presa di posizione della band, duramente attaccata sui social per non essersi rifiutata di esibirsi.

Ecco la lettera aperta del frontman della band, Billie Joe Armstrong, che spiega come il gruppo fosse all’oscuro della tragedia avvenuta poco prima del concerto, aggiungendo che se avessero saputo probabilmente non sarebbero saliti sul palco.

Ieri sera al Cool Mad Festival in Spagna c’è stato un incidente terribile. Un acrobata dal nome Pedro è stato ucciso durante la sua performance prima che noi Green Day tenessimo il nostro show. Siamo così tristi per Pedro e la sua famiglia e preghiamo per loro in questo momento di dolore. Non riesco a immaginare quanta sofferenza gli amici e la famiglia stiano attraversando.
Molti di voi si stanno chiedendo il motivo per cui abbiamo continuato il nostro spettacolo dopo l’incidente.

Noi Green Day non abbiamo saputo dell’incidente fino a dopo la fine del nostro spettacolo. Noi non sapevamo nemmeno ci fosse una performance di acrobati, per nulla. Queste feste sono enormi. Ci sono così tante cose che accadono allo stesso tempo ed è impossibile tenere il passo con tutti i performer / artisti. Eravamo in un palco secondario a circa mezzo miglio di distanza dal palco principale del festival. Eravamo in fase di riscaldamento pronti ad entrare in scena alle 11:25.

15 minuti prima al nostro staff è stato detto dalle autorità locali di ritardare l’ora di andare in scena perché c’era una sorta di problema di sicurezza.
Le questioni di sicurezza sono all’ordine del giorno e la prassi in qualsiasi spettacolo. Non ci hanno detto il motivo e anche questa è una cosa solita. Abbiamo aspettato come ci hanno incaricato di fare. Eppure, non avevamo idea ci fosse stato un tale incidente.
Ci hanno dato l’ok. La band è salita sui furgoni ed ha guidato fino al palco principale del festival.
Questo doveva essere l’ultimo spettacolo del nostro tour europeo ed eravamo tutti così entusiasti di suonare con tutto il cuore per l’ultima volta.
Eravamo sul palco intorno a mezzanotte e abbiamo suonato circa due ore e mezza. Tutto sembrava normale. La folla e i fan si sono divertiti. Siamo scesi dal palco e siamo tornati nel backstage.
Lì ci hanno dato la notizia scioccante di Pedro. Tutti noi eravamo increduli. Non so il motivo per cui l’Autorità ha scento di non riferire dell’incidente prima del nostro concerto. Tutto quello che sappiamo è ciò che è stato detto dopo il nostro concerto.
Questo non è mai accaduto nei 30 anni in cui i Green Day si sono esibiti dal vivo.
Se lo avessimo saputo prima della nostra prestazione c’erano molte probabilità che non avremmo suonato affatto. Noi non siamo gente senza cuore. La sicurezza e il benessere durante i nostri concerti assolutamente viene prima di tutto.
Quello che è successo a Pedro è impensabile. Ancora una volta abbiamo il cuore spezzato per i suoi amici e la sua famiglia.