Matteo Salvini ha diritto di propagandare il suo programma politico. I violenti contestatori sono fascisti. A Napoli ed in ogni città d’Italia. Non condivido nulla della proposta politica di Matteo Salvini, nè sono un elettore sostenitore della Lega Nord. Ritengo totalmente inadeguate le risposte che Matteo Salvini esterna su temi cruciali come immigrazione, crisi economica e sicurezza. Ma non accetto che egli sia minacciato ed aggredito con violenza quando partecipa a qualche manifestazione politica della Lega Nord.
Da alcuni giorni Napoli è blindata a causa delle iniziative dei contestatori del leader della Lega Nord riuniti sotto le insegne di #Maiconsalvini. In forma violenta stanno tentando di sabotare l’annunciato comizio di Matteo Salvini. Le forze dell’ordine sono in allarme per garantire la sicurezza ed il diritto di parola del leader politico. Si teme che la situazione possa degenerare da un momento all’altro ( leggi di più)
In uno Stato democratico come l’Italia ciascuna forza politica deve poter propagandare il proprio programma senza dover temere agguati, aggressioni, violenze come quelle subite da Matteo Salvini in diverse circostanze. Salvini come, ogni politico, può esser legittimamente contestato nelle forme che la democrazia consente. Sono leciti i comizi contrari, i cortei di contestazione, le campagne social per confutare le tesi di Salvini. Tutto il resto è fascismo e negazione della democrazia. Matteo Salvini non può imporre il suo pensiero a nessuno, ma nessuno ha diritto di impedire a Matteo Salvini di esprimerlo.
Peraltro questi manifestazioni violente costringono le forze dell’ordine ad un ingente utilizzo di uomini per garantire il democratico e costituzionale diritto all’attività politico di Salvini. Tali forze sono distolte dalla lotta al crimine con grave danno per l’intera collettività. Infine, dal punto di vista dell’efficacia della contestazione violenta, va detto che questi tumulti non fanno altro che assicurare a Salvini l’aura del martire democratico ed una pubblicità gratuita alla sua causa.