Dopo tante fiction Rai, il pubblico della rete ammiraglia ha ritrovato Giorgio Marchesi in Sorelle, la nuova serie tv scritta dall’affiatato duo Ivan Cotroneo e Monica Rametta e diretta da Cinzia Th. Torrini.
Un po’ melodramma e un po’ giallo all’italiana, questo family drama ambientato a Matera ha debuttato giovedì 9 marzo con la prima di sei puntate previste su Rai1.
Ospite della puntata di Dopo Fiction, Giorgio Marchesi ha raccontato la doppia vita del suo personaggio, innamorato prima di una sorella e poi dell’altra: Roberto, fidanzato in gioventù con Chiara (Anna Valle), l’aveva tradita con la sorella minore Elena (Ana Caterina Morariu) mettendola incinta. Oggi Roberto ed Elena sono separati e lui vive a Parma con una nuova compagna, ma la ferita di Chiara non si è ancora rimarginata e il rapporto tra le due sorelle è rimasto pessimo. Chiara è costretta a far ritorno a Matera quando sua sorella sembra essere sparita nel nulla. E lì ritrova proprio l’ex marito Roberto che decide di far ritorno in città per raggiungere i figli.
Grande protagonista è anche la città scelta come Capitale della Cultura 2019: “Matera è stata ripresa in tutti i modi: hanno cercato anche con i droni di darle onore e merito” ha dichiarato Marchesi.
L’attore ha poi ricordato i suoi esordi a teatro, raccontando come abbia fatto gavetta ricoprendo qualsiasi ruolo anche dietro le quinte.
Avevo cominciato a lavorare in una compagnia teatrale molto piccola, in cui tutti facevano tutto: si cominciava la mattina caricando il furgone, le scenografie, si riparava quello che era rotto, si montava il palcoscenico sempre all’ultimo momento, si faceva lo spettacolo, si ricaricava il furgone e poi si tornava a casa. Praticamente lo spettacolo durava circa 20 ore.
L’attore è impegnato attualmente in una nuova produzione Rai, L’Aquila – Grandi Speranze, diretta da Marco Risi: presentata come “una sorta di Stand by me italiano”, il nuovo serial di Rai1 racconterà la città colpita dal terremoto e ancora profondamente ferita nella cosiddetta “zona rossa” con gli occhi di diverse generazioni, innanzitutto le più giovani.