I Bastardi di Pizzofalcone come Rocco Schiavone, Maurizio de Giovanni risponde alle critiche

Dopo Rocco Schiavone, anche I Bastardi di Pizzofalcone finisce nel mirino delle critiche: l'autore Maurizio de Giovanni risponde alle polemiche sulla sua Napoli.


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I Bastardi di Pizzofalcone continua a raccogliere grande successo di pubblico. Dopo il boom di ascolti nel corso della prima serata – con picchi di 7 milioni di telespettatori – la fiction Rai prosegue la sua corsa in prima serata, pur raccogliendo qualche critica.

Come era già accaduto con Rocco Schiavone, accusato di veicolare un messaggio sbagliato al pubblico – sopratutto quello giovanile – perché presentava un personaggio che si faceva le canne in prima serata – e per questo ‘condannato’ da Giovanardi, Quagliarello, Gasparri e addirittura dal Sap a chiudere i battenti – anche I Bastardi di Pizzofalcone sembra subire la stessa sorte.

La serie di Rai1 è ambientata nella Napoli perbene, quella lontana dagli intrighi della camorra, introducendo personaggi che cercando di comportarsi da brave persone; ma sotto questa scure si nascondono personalità complesse, le cui ire sfociano in violenti comportamenti. In questo contesto, la squadra di Pizzofalcone indaga senza indugio sui casi più complicati, scontrandosi con una realtà ben diversa, che nasconde insospettabili assassini e ragnatele di relazioni pericolose.

Maurizio de Giovanni, autore dei romanzi da cui è tratta la fiction Rai, è intervenuto in un lungo post su Facebook, in cui ha spiegato il suo modo di rappresentare Napoli. Lo scrittore è stato accusato di descrivere una città “anti-qualcosa”, mentre de Giovanni rifiuta di etichettare il suo progetto letterario, aggiungendo che il suo scopo è solo quello di raccontare una storia ambientata nella città partenopea.

“Scusi, de Giovanni, ma la sua Napoli è antiqualcosa? Lei propone una Napoli diversa da quella di Tizio, Caio e Sempronio: lo fa intenzionalmente? Che Napoli è quella dei Bastardi di Pizzofalcone? La risposta è la seguente: Io non racconto nessuna Napoli“, scrive Maurizio de Giovanni su Facebook. “Raccontare una città, cercare l’assurda impresa di penetrarne l’intima essenza, catturarne il DNA, stabilirne l’ineluttabile destino è materia di sociologi, psicologi di massa, storici, politici, religiosi, musicologi. Saggisti, insomma. Io faccio narrativa.”

Attraverso I Bastardi di Pizzofalcone, lo scrittore racconta storie ambientante a Napoli, ma tiene a precisare che si tratta di personaggi fittizi, spiegando: “Racconto storie, sperando di fornire a qualche lettore (o a qualche telespettatore, adesso) qualche ora di immedesimazione in qualche altra vita.”

Insomma, la pioggia di critiche ha colpito anche la fiction di Rai1, proprio come accaduto per Rocco Schiavone. Mentre in quest’ultimo la politica ha accusato il protagonista interpretato da Marco Giallini, ne I Bastardi di Pizzofalcone ci si sofferma sulla rappresentazione della bella città partenopea. “Non è colpa mia se i personaggi, per caso, per scelta o per fortuna, attraversano qualche bel panorama o passano davanti alla facciata di qualche meraviglioso palazzo”, continua de Giovanni, parlando della sua Napoli.

Forse prima di avanzare critiche e mettere etichette su ogni progetto televisivo bisognerebbe guardare l’intero panorama artistico, partendo da ogni punto di vista: il libro, l’autore e ciò che lui vuole comunicare al suo lettore. Solo così il pubblico e la critica può giudicare il prodotto finale ed entrare in empatia con i personaggi e le storie.