La giustifica è proprio vera. L’ha scritta di suo pugno la mamma di Maria Sole che “dopo aver trascorso 8 otto ore a scuola, ha dedicato il suo tempo libero restante ad attività ludiche e sportive” (leggi di più). Questa giustifica per non aver fatto i compiti a casa consegnata dall’alunna alle maestre ha scatenato un putiferio tra i sostenitori dei compiti a casa e quelli che invece reclamano il diritto dei bambini di far il loro proprio comodo lontano dalle aule scolastiche.
Giustifica analoga l’ha presentata qualche tempo orsono, stavolta la firma era del padre, un alunno al rientro dalle vacanze scolastiche. Non aveva fatto i compiti per le vacanze – scrive nella nota di giustifica il padre – perché impegnato a giocare, oziare, godersi la vita.
Questi genitori stanno preparando i figli per la forca, si sarebbe detto ai miei tempi d’infanzia nel millennio scorso. Sono di una generazione per la quale lo studio era una cosa seria. La mia compianta insegnante del Ginnasio Matilde Gambardella assegnava come minimo una versione di greco ed una di latino per il giorno successivo. Ancora benedico quei pesanti compiti scolastici che mi hanno insegnato a concentrarmi sui risultati e ad organizzare bene il mio tempo. Certo qualche volta facevamo i furbi anche noi con qualche giustifica clamorosamente falsa: pandemie, lutti familiari, catastrofi siderali. Ma nessun nostro genitore si sarebbe mai sognato di scrivere una simile giustifica. I compiti a casa sono indispensabili: ripasso dei contenuti appresi in classe, esercitazioni personale, metodica didattica.
Un genitore che giustifica il figlio per non aver fatto i compiti lo prepara ad esser un fallito, una persona incapace di assumersi le proprie responsabilità e di provvedere al meglio ai propri compiti sociali e professionali. E’ lui stesso un demente, un genitore fallito che con questa giustifica strampalata tenta di mascherare la sua incapacità educativa e pedagogica. Credo che dietro le critiche ai compiti a casa ci siano genitori svogliati che non hanno voglia di aiutare i figli a svolgerli al meglio ed insegnanti scansafatiche che non vogliono aver il disturbo di correggerli.
Spero proprio che la piccola Maria Sole non ottenga mai più un’altra simile giustifica. Sarebbe la sua rovina. E spero che qualche compito lo assegnino anche ai genitori svogliati: qualche esercizio di grammatica e matematica non può che fargli del bene.
Meglio essere un genitore demente che uno sfortunato come me!
Mio figlio, in quinta elementare, ama materie come geografia, storia e scienze, le studia approfondendone gli argomenti.
Quest` anno ha trovato un` insegnante( di sostegno ad un alunno della classe, ma che sostituisce la maestra quando questa manca) che definire incompetente è farle un complimento.
Ha abbassato i voti in geografia di mio figlio, e ,quando ho chiesto dove mio figlio presentasse queste nuove difficoltà, ha affermato che mio figlio deve smettere di essere troppo sicuro di sé quando ripete la geografia.
Adesso ,vi prego, aiutatemi.Come posso affrontare questa pazza, incompetente, assurda signora? Può un insegnante educare un bambino all` insicurezza di sé?
Caro Peppe Iannicelli, ma che razza di articolo scrivi, spero tanto che non ti legga nessuno.
Sono pienamente d’accordo con chi ha commentato. DEl periodo della mia vita compreso fra le medie e il diploma ricordo solo compiti e giornate divise fra la scuola e pomeriggi e state a studiare. Chi, dei miei compagni, faceva anche attività sportive o musica era praticamente un disadattato, in isolato, un folle esaurito a 15 anni!! Ovviamente, era impossibile partecipare a feste o avere un ragazzo/a. Quell’età non torna più!! E la scuola italiana si sa che va rivista in tutto. Tant’è che in Svezia hanno diminuito le ore scolastiche e lavorative e hanno verificato una resa maggiore sua dei lavoratori che degli studenti. Stare al sole, all’aria aperta, giocare e socializzare è fondamentale a quell’età soprattutto. Mi dispiace per la sua vita pesante e fatta di soli doveri. Purtroppo anche la mia è stata così, grazie a degli insegnanti incapaci di comunicare durante le ore scolastiche ma assai in grado di scambiarsi gli studenti a cui fare ripetizioni estive a pagamento. Altro che giustificazione dei genitori… Se non sanno insegnare andassero a fare altro. La bimba in questione fa 8 (otto) ore a scuola, vale a dire il TEMPO PIENO! E dopo otto ore hanno il coraggio di dare compro a casa? Il genitore ha fatto benissimo! Lei che ha scritto l’articolo probabilmente ignora che la vita va oltre i banchi scolastici. Mi dispiace per lei, anzi no.
Grazie Cinzia …..anch’io sono d accordo con ciò che scrivi tu …..un abbraccio
Io penso che abbiano fatto bene invece. Chi scrive L articolo avrebbe bisogno di parecchie sedute psicoterapeutiche X ritrovare un po’ di calma e lucidità. I bambini hanno tutto il diritto di divertirsi.
Certo chi scrive deve aver avuto un’infanzia orrenda fatta di doveri, minacce, ricatti,cresciuto solo con il bastone.
Mi rattrista nel leggere tanto catastrofismo e come in italia esistano ancora persone così bigotte che nn si rendono conto di come un bambino necessiti di giocare ….sono bambini nn 50 enni. Tanto crescendo lo avrebbero capito comunque che il sistema scolastico è sbagliato ……. certe persone avrebbero proprio bisogno di uno,psicoteraupeta ; avere una penna in mano nn da il diritto di offendere o predire apocalissi inesistenti.
Nn oso immaginare che infanzia orrenda possa aver avuto chi scrive….è così evidente …mi dispiace X lui e sono contento xche quei bambini avrannno ricordi più felici crescendo.