Il calcio ed i tifosi sono meravigliosamente strani. Il Napoli batte il Chievo Verona ma una parte della tifoseria insulta il presidente Aurelio De Laurentiis. Il Napoli è secondo in campionato dopo la Juventus ed è primo nel suo girone di Champions ma invece di applausi al presidente De Laurentiis sono riservati insulti beceri. Il Napoli è ancora imbattuto in Italia ed in Europa, gioca il miglior calcio dele nostro campionato ed il Presidente De Laurentiis conta appena ventimila spettatori allo Stadio San Paolo.
Questa schizofrenia relazionale tra tifosi e presidente De Laurentiis è per molti aspetti inspiegabile. Chi fosse arrivato da Marte allo stadio San Paolo avrebbe immaginato al cospetto di tanta contestazione che gli uomini di mister Sarri fossero impegnati nella lotta per non retrocedere piuttosto che al vertice del campionato.
Certo il presidente De Laurentiis è uomo di carattere; solitamente chi ha carattere, è dotato di un brutto carattere ma i risultati ottenuti sono brillanti e più che idonei anche a far dimenticare qualche battuta salace. Non capisco i tifosi: preferiscono un presidente damerino e poeta ad uno attento ai bilanci ed ai risultati sportivi?
Qualcuno invoca l’arrivo dei cinesi che con Berlusconi hanno fatto carte false, altri plaudono a presidenti come Moratti e Ferlaino che hanno si vinto gli scudetti ma anche devastato economicamente i loro club. Se i biglietti sono troppo cari De Laurentiis vuole tener lontano la gente dallo stadio, se i i biglietti sono troppo economici De Laurentiis vuole “comprarsi” i tifosi. Ognuno è padrone di pensarla come crede, di applaudire o fischiare. Ma i fatti, non le chiacchiere, difendono clamorosamente De Laurentiis che prosegue imperterrito per la sua strada intascando risulti e profitti. Il miglior imprenditore non è quello che si rovina, rovinando il club ma piuttosto quello che come De Laurentiis ottiene grandi risultati sportivi con un perfetto equilibrio gestionale. Forse però tra quelli che contestano ci sono anche coloro che in passato avevano sontuosi privilegi dal loro status di tifosi professionisti ed oggi hanno perso qualche entrata economica.