Il disgustoso razzismo contro Blue Ivy, la figlia di Beyoncé vittima dei ‘webeti’ dopo i VMA 2016

L'apparizione di Blue Ivy, la figlia di Beyoncé, sul red carpet dei VMA 2016 ha scatenato i peggiori istinti in rete

Blue Ivy, la figlia di Beyoncé

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L’apparizione di Blue Ivy accanto a Beyoncé sul red carpet dei VMA 2016 la scorsa domenica ha scatenato un’incomprensibile ondata di commenti espressione di pura idiozia mista a razzismo sui social.

Non è la prima volta che Blue Ivy viene presa di mira dal popolo del web, ma in questo caso la sua iperesposizione mediatica sul tappeto rosso di un grande evento internazionale, abbigliata come una grande diva nonostante i suoi 4 anni, ha definitivamente dato il là alle esternazioni più grette, connotate perfino da istanze razziste.

La figlia di Beyoncé e Jay Z è diventata il bersaglio preferito di commenti discriminatori e decisamente sproporzionati da parte di quelli che da oggi, grazie alla geniale intuizione di Enrico Mentana, chiameremo ‘webeti’.

Una foto pubblicata da Beyoncé (@beyonce) in data:

Un enorme ventaglio di stupidaggini e offese ha accompagnato le foto della bambina in rete: c’è chi l’ha definita un pessimo incrocio tra i suoi genitori, chi semplicemente ha continuato a ribadire quanto sia brutta (un classico ormai) rispetto alla madre, chi ha perfino suggerito una plastica facciale per addolcire i lineamenti che somiglierebbero troppo a quelli del padre, chi continua a ribadire che non sembra figlia di Beyoncé e probabilmente non lo è (perché molti credono ancora alla fantasiosa teoria che la diva di Houston non abbia mai partorito). E ancora, c’è chi l’ha paragonata ad una scimmia e chi ha criticato perfino le sue espressioni facciali dimenticando che si tratta di una bambina di appena 4 anni. Infine, inevitabilmente, c’è chi ha preso di mira Beyoncé per aver scelto di portare sua figlia sul red carpet abbigliandola da adulta, con un vestito d’alta moda di Mischka Aoki del valore di 10.900 dollari, modello The Grand Royalle.

Una foto pubblicata da Beyoncé (@beyonce) in data:

Se quest’ultima scelta può essere particolarmente opinabile per una serie di motivi che vanno dall’opportunità alla sicurezza, per il resto tutti i commenti all’indirizzo di Blue Ivy hanno rasentato la violenza pura.

Non è la prima volta che accade. Nel 2014 migliaia di americani – oltre 3500 – hanno firmato una petizione online che chiedeva ha Beyoncé di domare i capelli troppo ribelli della bambina, con un corollario di commenti indicibili al seguito.

Un video pubblicato da Beyoncé (@beyonce) in data:

Ad ogni apparizione pubblica – e spesso anche ad ogni scatto che appare sui canali ufficiali di Beyoncé – c’è sempre una parola di troppo per Blue Ivy, che nonostante tutti i privilegi di cui possa godere, spesso troppo ostentati dai suoi genitori nella logica naturale (e spesso fastidiosa per chi osserva da fuori) dello showbusiness, è semplicemente una bambina più fortunata delle altre che non ha certo colpe per questo e non merita di diventare bersaglio per chi, annoiato sul divano di casa, si diverte a giocare a freccette col suo volto. Ed è anche molto carina, nonostante non ricalchi i canoni di bellezza tradizionali.

D’altronde anche Beyoncé da piccola non era certo come appare adesso: piuttosto, a volerla dire tutta, era proprio identica a Blue Ivy.