Oggi il Lettore Disperato è ancora più disperato del solito, per due motivi. Il primo è che l’episodio 6×10 di Game of Thrones si intitola proprio come quel libro che chissà quando uscirà, quello promesso da George Martin. E qui parte la prima lacrimuccia. Il secondo è che questo è l’ultimo episodio di Game of Thrones per quest’anno. Senza il libro e senza la serie, come può il Lettore Disperato dare sfogo al suo passatempo preferito (lamentarsi)?
È domenica ad Approdo del Re, e tutti si preparano ad andare in chiesa vestendosi coi loro abiti più belli. L’Alto Passero ha scelto il suo sacco di iuta meno bucato, mentre, tra un bicchiere di Tavernello e l’altro, anche Cersei si fa agghindare come si deve. Tutto normale, insomma.
Il vecchio rattuso Pycelle (perdonami Doc Manhattan, erano secoli che volevo farlo!) per poco non è protagonista di una scena VM18, e forse per la prima volta nella sua vita il Lettore Disperato è grato agli showrunner di Game of Thrones per averci risparmiato i (sicuramente) pochi minuti precedenti.
Loras Tyrell confessa tutti i suoi peccati, mentre in sottofondo ci sono i versi di sorpresa registrati come nelle sitcom brutte degli anni ’80. Per rendere il momento più emozionante, l’Alto Passero chiama i suoi tatuatori di fiducia e gli fa incidere in fronte una medaglia delle palestre Pokémon.
Tommen si rende conto di starsi perdendo tutto questo divertimento, ma proprio mentre si alza per raggiungere il rave party arriva la Montagna a trattenerlo. I passerotti al tempio intanto sono tutti in fermento, mentre Margaery litiga con l’Alto Passero: dov’è Cersei? Perché si sta versando l’ennesimo bicchiere di San Crispino anziché venire a messa? E allora l’Alto Passero manda il suo più brillante adepto a cercarla: Lancel Lannister, che al test del QI lo hanno bocciato.
Il lobotomizzato vede un bambino che corre, che praticamente ha scritto addosso SONO UNA TRAPPOLA, e lo segue senza nemmeno portarsi dietro qualcuno o dire “oh, guarda che vado di qua eh”. Ma no, perché.
E sul podio delle menti più eccelse di Game of Thrones è pronto a salire anche Pycelle: come sarebbe a dire che il re non è in questo puzzolente sobborgo malfamato della città? Cavolo, pensavo proprio di trovarlo, sono stupito. La sua non è una morte: si chiama selezione naturale.
Il Lettore Disperato però si sente fregato tanto quanto Pycelle. Non era lui quello che doveva morire pugnalato dagli uccelletti, né tantomeno su ordine di Qyburn. Lacrimuccia al pensiero di quello che poteva essere, e che invece non è stato.
Quell’altra cima di Lancel Lannister viene pugnalato e dice “cosa stai facendo?” a quello che lo pugnala. Stendiamo un velo pietoso.
Margaery è sempre più nervosa e si lancia in bestemmioni in piena chiesa: bloody gods qui e lì, mentre in sottofondo ci sono le solite voci stupite da sitcom. Improvvisamente il tempio sembra San Siro quando finisce il concerto di Beyoncé, e le guardie fanno passare solo poche persone per volta: no, “ho la macchina in doppia fila” non vale come scusa, Margaery.
E niente, di colpo esplode tutto tra le fiamme verdi dell’Altofuoco. L’Alto Passero prende fuoco come la fenice di Albus Silente,
e in un attimo devi realizzare che Cersei ha fatto fuori metà cast di Game of Thrones, mentre guarda il quadretto compiaciuta dalla finestra. Dio.
Il Lettore Disperato deve togliersi il cappello per un attimo. Libri o meno, canonica o no, l’intera scena dedicata al massacro di Approdo del Re è girata da dio. La musica, gli stacchi, la musica (ripetiamolo, perché è troppo bella), le inquadrature, è tutto studiato davvero bene. Kudos, regista di Game of Thrones. Per voi invece, cari showrunner, c’è sempre un bel mannaggia che non guasta mai.
Quando pensi che la pazzia di Cersei non possa andare oltre, te la trovi lì, che annega Septa Unella nel vino. C’è troppo badass per un solo personaggio. Cersei finalmente confessa tutte le sue zozzerie, e poi chiama il suo scagnozzo che s’è preso una pausa dal set di The Walking Dead, li lascia insieme e chiude la porta. Tipo 7 minuti in paradiso, per dire. Shame.
No, ma fermi, non ce la faccio a vedere tutte queste cose pregne di significato in pochi secondi. Tommen si butta dalla finestra e subito ti esce un “ma cosa fa?” che chi non lo legge con la voce di Bonolis non ha capito niente. Il Lettore Disperato ha bisogno di un attimo per riflettere, magari in un angolino, mentre si succhia il pollice.
Ma cosa c’è di meglio, per riprendersi da questi primi dieci minuti di fuoco che mi hanno fatto scrivere quanto un’intera recensione normale, che rivedere Walder Frey, Jaime Lannister e soprattutto Bronn? Bronn e le sue battutine del ca-, in tutti i sensi? Tremendo. Risparmiateci questa sofferenza almeno in questo episodio, vi prego.
Cersei è talmente ubriaca che non gliene frega niente nemmeno della morte di Tommen. Praticamente è diventata un villain dei fumetti per adulti della DC Comics.
Update delle 20.21: ieri ho pensato ad una scemenza che volevo inserire in questa recensione, poi me la sono dimenticata al momento di scriverla. Ma ora mi è tornata in mente! Il video qui sotto è una chiara rappresentazione di come Cersei ha organizzato il funerale di Tommen.
Ma ecco che, finalmente, qualcuno in questa serie tv va dove dovrebbe andare nei libri: è Sam, e va alla Cittadella! Grazie, signore protettore dei Lettori, chiunque tu sia! Almeno questo! Sam arriva lì, tutto affabile, ma scopre di essere alle poste con la segretaria dei Soliti Idioti.
Per fortuna però Sam riesce ad entrare nella libreria coi libri incatenati alla parete, ed è subito la Bella e la Bestia – lo so, lo so che questa battuta l’hanno già fatta tutti, ma d’altronde lo abbiamo pensato tutti no?
Al Nord, Jon Snow si è fatto un’iniezione di autostima dopo aver vinto per merito suo la battaglia per Grande Inverno, e se un secondo prima si fa grosso con Melisandre, un secondo dopo, alla vista del magico mistico cervo di ossidiana, il non-bruciato, distruttore di catene e tante altre cose, la caccia via per sempre forever. Dalla serie: sono molto furbo e so benissimo che avere il suo aiuto contro gli Estranei potrebbe essere vitale. Ma no, cosa andiamo a pensare. Meglio cacciarla.
(Il Lettore Disperato ha appositamente omesso il fatto che si è commosso con Davos mentre parlava di Shireen. D’altronde sa che succederà anche nei libri, e si prepara già ai fiumi di lacrime)
Adesso, il Lettore Disperato pensa, si farà valere con sua sorella e finalmente le chiederà perché ha chiamato Petyr senza dirle niente. E invece no, t’appò Sansa? T’ho fatto preparare la stanza figa, fai te la Lady, e quell’altra è tutta un no, fallo tu il Lord, sei mejo te. E improvvisamente entrambi ridono, no, aspetta, lo ripeto: RIDONO perché l’inverno è finalmente arrivato. Il che doveva essere un attimino una minaccia. Sì, ho capito che era il vostro motto, ma qui c’è poco da ridere, quando vi si gelano le regali chiappe a causa dell’inverno.
Il Lettore Disperato pensava di aver pianto tutte le sue lacrime per Dorne, già nel primo episodio della sesta stagione. E invece no, ce n’è ancora: al posto di Doran e Arianne che tramano come se non ci fosse un domani, qui c’è Ellaria (!) con le serpi che si fanno zittire da Olenna (!!) e infine arriva Varys (!!!). Il Lettore Disperato vorrebbe commentare, ma non ce la fa. È troppo per il suo debole cuoricino. E intanto il suo lato segreto da spettatore si frega le mani, esaltato dall’alleanza che il Ragno sta preparando per Dany.
A Meereen, Daenerys fa quello che le viene meglio: scusa, ma ti vedo solo come un amante che non posso portare a Westeros, dice a Daario. E quello, poco furbo, si gioca la carta del ti amo: eppure ha visto anche lui che con Ser Jorah della Gleba non aveva funzionato.
La bipolarità del Lettore Disperato è alle stelle: se da spettatore della serie è felicissimo e quasi commosso dalla carica di Primo Cavaliere della Regina affidata a Tyrion, da lettore fiuta lo spoiler dei libri lontano un chilometro. Mannaggia a voi, showrunner di Game of Thrones.
Nessuna frase potrà mai esprimere appieno la soddisfazione provata nel vedere Walder Frey sgozzato da quella che ormai è la più cazzuta del reame, Arya Stark, subito dopo essersi mangiato i suoi figli. Mamma mia. Che goduria. Il Lettore Disperato qui lo è per un motivo: quasi quasi, pure se lo sa già in anticipo, spera che sarà così anche nei libri. L’ho già detto che goduria, che bello e quant’altro? No? Lo ridico: che goduria.
Petyr Baelish è viscido come pochi altri personaggi creati nella storia del mondo. Chiamatemi senza cuore, ma al “pretty picture” di Sansa ho sputato dal ridere. Badass Sansa is the way. Ricordate la thug life della scorsa settimane? Ecco di cosa parlo.
Benjen Stark, con la scusa che deve fare nonsocosa, lascia nella neve il nipote zoppo e la sua amica. Ma grazie Benjen, che pensiero gentile. E ora noi cosa dovremmo fare qui?, si chiedono quei due. Perché disperarsi quando puoi toccare un albero e farti un trip infinito?
Il magico mondo delle pasticche ci riporta a quella Torre della Gioia che non avevamo potuto finire di vedere nell’episodio 6×04. Il Lettore Disperato freme di contentezza: non può credere di trovarsi di fronte a quel flashback, quello di Ned e Lyanna. E non può credere nemmeno di vedersi confermata la teoria R+L=J che, ovviamente con aria di iper-superiorità, lui conosceva da ben prima che diventasse un’opzione per la serie. Pfui.
Jon ha invitato i suoi amici per tazzare e fare le battutine sconce, ma Lyanna Mormont ha ben altri piani: che ne dite se lo incoroniamo Re del Nord? Sì dai, dicono quegli altri, e in men che non si dica tra un “bevilo bevilo bevilo” e un “buttalo tutto giù” cominciano a intonare “Re del Nord”. E giù di sentimenti contrastanti per il Lettore Disperato. Dovremmo trovare un nome scientifico per la gioia indescrivibile che si prova nel vedere una scena in Game of Thrones pur sapendo che è uno spoilerone dei libri. Apro una petizione qui e ora, fatemi sapere nei commenti.
No vabbè dai, questa scena è fantastica. È esaltante. Vi dico un segreto imbarazzante in quanto Martina e non Lettore Disperato: dopo aver visto la puntata per la prima volta (perché l’ho guardata tre volte) sono uscita, ed ero in macchina da sola a ripetere “THE KING IN THE NORTH!”. Non so. C’è qualcosa di particolarmente galvanizzante in tutto ciò.
Jaime arriva ad Approdo del Re, e scopre di essersi perso la grigliata di inizio estate. Ma magari fosse solo quello: la sua sorellina Cersei sta per essere acclamata (da un popolo zerbino, a quanto pare) regina, prima del suo nome e tutti quegli altri epiteti lì. Ed è seduta sul Trono dopo aver bruciato la città con l’Altofuoco. Sarebbe da tirare due gomitate a Jaime e da dirgli, ‘oh, non ti pare Aerys?’, ma sai che poi lui ti guarderebbe con questa faccia.
Sì, questa faccia. Quella che piacerebbe tanto a Palpatine.
E quella che piace tanto al Lettore Disperato, perché forse, finalmente, dopo ottantamila stagioni, Jaime ha capito come nei libri che sua sorella è una bi-otch. Applausi registrati.
C’è dell’epico in tutte queste navi Targaryen, Tyrell e Martell (che poi boh, Ellaria usa davvero lo stemma dei Martell? Ma che problemi ha?) pronte a salpare per Westeros. C’è che il Lettore Disperato continua a provare quel mix di sentimenti da gioia e spoiler, è un amore che ti fa soffrire quello con la serie tv, eppure non riesci a lasciarlo andare. E niente, sapendo che sul Trono c’è Cersei non si riesce proprio ad aspettare di vedere cosa succede quando Dany arriva lì con questo popò di alleati. Ho come l’impressione che la settima stagione sarà leggen… non muovetevi… daria.
Avete presente quando dovete alzarvi presto, suona la sveglia e la spegnete perché “ancora cinque minuti”? Poi vi riaddormentate, e sognate di alzarvi, di prepararvi, di fare colazione e di stare per uscire di casa, e improvvisamente vi svegliate per scoprirvi ancora nel letto, e disperati perché ormai siete in ritardo. Ecco: così si sente il Lettore Disperato dopo la sesta stagione di Game of Thrones. Tutto molto bello, Cersei regina, Jon re del Nord e tante altre cose, ma poi si ricorda che nei libri Cersei sta aspettando il processo, e Jon giace morto nella neve. Mannaggia a voi, showrunner di Game of Thrones. Ma grazie per tutto il pesce.
Ciao, secondo me i poveri showrunners non hanno nemmeno un decimo delle colpe
Se il maledetto Vecchiociccio invece di allungare il brodo con personaggi e storie che non sono serviti a niente, ci avesse messo un po’ più d’impegno a completare un’opera che nonostante tutto entrerà nell’olimpo dei libri Fantasy. Adesso non ci sarebbe nessun Lettore Disperato e potevamo felicemente insultare gli showrunners, per tutte le modifiche apportate, ma purtroppo Vecchiociccio preferisce fare il divo e a scrivere non ci pensa proprio.
Quindi caro lettore disperato e giunta l’ora che capisci chi è il tuo vero nemico.
Arya lo sapeva di chi era la colpa delle nozze di sangue, te invece te la prendi con gli esecutori ;)
Mannaggia agli showrunners fino a un certo punto, Martin aveva detto che SICURO finiva il romanzo prima della sesta stagione, non è che potevano aspettare a lui (odio il suo atteggiamento da continua presa per il culo, posso dirlo?)
Che tra l’altro Qyburn dice a Pycelle le stesse cose che dice Varys a Kevan.
hahahaha anche io sono stato almeno 2 ore a ripetere “The King in The North” a chiunque avessi a tiro xD complimenti per le recensioni =D
IN The North, vabbè, scusate :(
Bella come sempre la recensione, grazie ;) e la puntata davvero una delle più belle di sempre.
Una cosa: Paolo, l’idea del pasticcio di carne è presa da Shakespeare come tante altre cose. Anche queste citazioni rendono grande GoT.
Al prossimo anno! Nel frattempo: The King Of The North!
Anche io ho ripetuto per tipo una giornata “The King in the North”! ahahahah
In tutto ciò dov’è Aegon che inizia la sua conquista di Westeros a partire dal posatoio del grifone ?
Sei troppo forte Martina! Bramavo i tuoi articoli per una recensione spassosa e geniale!!! Mi mancherai, ma ti aspetto ;) Ciaooo :)
Inizio prima con i complimenti a te, Martina, piacevolissima scoperta casuale nella rete infinita. Complimenti per l’ironia, per la capacità di critica, per lo stile di scrittura freschissimo. Davvero, complimenti. Attendo la settima stagione anche per rileggerti.
Detto questo, passiamo alla puntata.
Non posso dire altro se non che “mi è piaciuta molto”. Credo che dietro ad essa ci siano (evidenti, a mio avviso) degli spunti, quasi diktat, di Big G. La puntata infatti segue delle “linee guida” piuttosto evidenti, sulle quali poi magari la serie HBO ci ha ricamato (giustamente) attorno.
La distruzione del Tempio, credo, sarà ciò che capiterà nei libri. Magari in altri modi, magari in altre circostanze (visto che il Clero, nei libri, non ha questa importanza)…però troppe volte ci viene ricordata l’abbondanza di Altofuoco nei suoi sotterranei…prima o poi doveva essere usato. Ed è stato usato alla grande, con un climax davvero notevole, con una scelta di musiche e di inquadrature davvero suggestive (molto bella la sala “sigillata” vista dall’alto, poco prima dell’esplosione). Mi spiace per Margaery, speravo che il suo ruolo avesse preso più consistenza, invece è stata sacrificata. Pazienza.
Tommen. Beh. Cersei doveva essere regina, ad un certo punto. Eccola. Non mi aspettavo il tuffo dalla finestra, onestamente. Però ci sta, e forse proprio il fatto di non aspettarselo ha reso la scena ancor più controversa.
Immensa, ancora una volta, la vecchia Olenna. Che in una combo maestosa zittisce le 3 vipere del deserto, e si conferma come uno dei personaggi più carismatici della serie, soprattutto per la bravura dell’attrice, adattissima al ruolo.
Adoro anche l’attrice che interpreta Lyanna Mormont, anche lei davvero perfetta nella sua parte di Pulzella dell’Isola dell’Orso, non bellissima, e quindi ancor più adatta ad una parte poco idonea ad una principessina immacolata. Davvero brava, davvero suggestiva.
Inaspettato il modo in cui Sansa tratta Baelish. Che afferma la sua intenzione di mirare al trono “grande”, cosa che onestamente non davo assolutamente per scontata. Baelish è un arrivista, ma non ho mai davvero creduto che mirasse a diventare Re. Non ho poi nemmeno mai capito cosa davvero volesse, se non un generico “potere”. Mi aspetto ora una sua viscida reazione al comportamento di Sansa… convincerà il principino ad aprire la Porta della Luna per qualcuno, magari..
Continua invece a non piacermi, così come nei libri del resto, la gestione della storyline a est, fronte Daenerys. Anche qui troppo lenta. Finalmente è partita, ha molte navi, moltissimi uomini. E ha i draghi.
Bellissima, fantastica, martiniana la scelta di Arya. Il suo addestramento è servito, il suo percorso da assassina sta dando i suoi frutti. La sua lista si sta lentamente completando. Geniale la scelta di mettere i figli nel pasticcio, geniale. Martiniana, quindi geniale.
Si sta definendo. Il nord agli Stark, che odiano i Lannister; il sud ai Targaryen con il supporto dei Martell e dei Tyrell che odiano i Lannister. A nord gli Estranei avanzano, e l’inverno è arrivato.
Ne vedremo delle belle.
Ciao Marti!
Che dire Paolo, il tuo commento come sempre è sul pezzissimo! Grazie per aver sempre espresso quello che c’era tra le righe dei miei deliri settimana dopo settimana, al prossimo anno!
Martina mi mancherai un sacco, complimentoni per i tuoi diari spassosi ma anche sensati, che ormai attendevo quasi quanto le puntate ahah. Buon lavoro e buona attesa fino all’anno prossimo!
Grazie mille Giuseppe, sia per i complimenti che per aver letto i miei articoli! Non vedo l’ora che sia il prossimo anno per tornare a scrivere queste recensioni :)
A me non manchera la serie, a me mancherà il lettore disperato SOB. Lasciando stare le stronzate di questa serie, che altrimenti dicono che sono acido, io vorrei ricordare che manca un drago, e non uno di quelli in computer grafica, ma uno di quelli con il cognome che inizia per T, dalla stroria epica e che dovrebbe essere già arrivato nel continente occidentale mentre Daenerys è ancora a cambiare i pannolini ai suoi draghi…
Lasciando stare il paio di TARDIS in giro, sono contento che la serie sia finita, così se tutto andrà bene l’ anno prossimo il Lettore tornerà più potente che mai, perchè io personalmente non vorrei dover dire “Oh no. Not again” mentre cado in un mare di dsperazione…
p.s. titolo fantastico!!
Ammettiamo però che c’è stata anche una lacrimuccia alla comparsa (nel posto sbagliato e nel modo sbagliato) del nostro amicone Lord Manderley. Avrà dato lui ad Arya l’idea del Pasticcio di Frey? :)
Sicuro! Vedi cosa succede a parlare troppo con gli showrunner?
a me è bastato il titolo per definire anche questo articolo epico
Troppo divertente come sempre! mi mancheranno queste perle settimanali! (pure se da non lettrice non comprendo i tormenti del “lettore disperato”… ma tanto per 10 mesi sarò comunque “spettatore disperato in astinenza” quindi un po’ di empatia la provo dai!). Stupenda la “grigliata di inizio estate” e il “festino tutto bevute e battute sconce a Winterfell!” ahaha! Su Tommen però la battuta più cattivella che gira in rete è sul significato letterale che ha assunto il nome “King’s Landing”!
PS: magari Ellaria pensa di omaggiare Oberyn usando lo stemma dei Martell^^
Ti ringrazio molto Meri! Doran invece si starà rivoltando nella tomba per l’uso improprio del suo stemma :D