Non nascondiamolo, l’abbiamo voluto proprio tutti questo Oscar a Leonardo Di Caprio come miglior attore.
L’aveva ripetuto pure l’ultima volta che era venuto a Roma a promuovere Revenant: “’L’Oscar non è la cosa più importante”. Forse era solo scaramanzia, o magari ci credeva davvero. La cosa fondamentale comunque è che oggi Leonardo DiCaprio pone fine alla maledizione dell’Oscar, e giunto alla sesta nomination, agguanta finalmente l’agognata statuetta come miglior attore protagonista per il difficile (e faticosissimo) ruolo del trapper Hugh Glass di Revenant.
Tutti felici nel pubblico degli Oscar 2016. Anche i suoi competitors Bryan Cranston, Matt Damon, Michael Fassbender ed Eddie Redmayne, prontissimi ad applaudirlo.
DiCaprio ha ricevuto la statuetta dalla vincitrice nella categoria miglior attrice dello scorso anno, Julianne Moore. L’ovazione è stata ovviamente la più sonora della serata, con una lunghissima standing ovation. “Grazie a tutti, devo congratularmi con gli altri candidati. Questo film è stato frutto di uno sforzo incredibile, insieme al cast e al mio fratello Tom Hardy. E grazie a Iñárritu: tu stai segnando la storia del cinema di questi ultimi anni. Revenant è stata un’esperienza cinematografica trascendentale”. L’ultimo graffio è relativo al cambiamento climatico che ci minaccia tutti, a conferma del grande impegno ambientalista dell’attore: “Non diamo per scontato questo pianeta”.
Nonostante la contentezza, resta comunque l’interrogativo sul perché quello che è da molti ritenuto l’attore di maggior talento della sua generazione abbia dovuto attendere così a lungo il riconoscimento dell’Academy. DiCaprio aveva dovuto mandar giù il boccone amaro di tre nomination come migliore attore sfumate: nel 2004 per The Aviator, per Blood diamond nel 2006 e soprattutto nel 2014 per la maiuscola interpretazione di The Wolf of Wall Street di Scorsese, quando fu sconfitto dal sorprendente Matthew McConaughey di Dallas Buyers Club. Per The Wolf of Wall Street aveva ricevuto anche una nomination per il miglior film, in qualità di produttore, ovviamente perdendo. E non dimentichiamo la giovanile nomination del 1993, come miglior attore non protagonista di Buon compleanno, Mr Grape, altro buco nell’acqua.
Davvero storia che fa acqua da tutte le parti, come quel Titanic per il quale, scandalosamente, fu l’unico del cast a non ottenere nemmeno una nomination. Ma almeno è una storia a lieto fine, e ora finiranno anche tutti i tormentoni sui social network che non facevano che prenderlo in giro. L’ultimo dei quali, per Revenant, riguardava il famoso orso con cui combatte DiCaprio, che secondo i maligni sarebbe riuscito a sfilargli la statuetta. Ma adesso Leo, finalmente, può dormire sonni tranquilli. Cosa faranno invece i social, che non potranno più accanirsi col loro bersaglio preferito?