In un Festival in cui la satira ha completamente latitato, ad eccezione di quella di costume di Virginia Raffaele, ci hanno dovuto pensare Giorgio Panariello e Leonardo Pieraccioni a ficcare qualche battuta qua e là nell’apparizione a sorpresa durante la finale del 13 febbraio.
Strano a dirsi dopo lo spettacolo non edificante di Panariello sotto l’albero, in onda lo scorso dicembre e inaugurato proprio dal trio toscano, ma il siparietto stavolta è riuscito.
Con la scusa di organizzare una reunion con l’impegnatissimo Carlo Conti per riportare in scena uno spettacolo del 1994, i due hanno preso in giro l’iperattività del conduttore e valutato eventuali sostituti per l’appuntamento che si terrà il 5 settembre all’Arena di Verona.
Da Matteo Renzi che somiglia incredibilmente a Conti perché onnipresente tv a Chewbecca che se la caverebbe meglio di Garko, fino al dipendente assenteista del comune di Sanremo che timbrava il cartellino in mutande, la trovata finisce per rivelarsi l’unico momento del Festival di Sanremo 2016 in cui si è intravista un po’ di blanda, blandissima satira politica, ormai bandita da quel palco dopo la durissima contestazione di qualche anno fa a Maurizio Crozza.
Un momento comunque piacevole rispetto alle precedenti parentesi comiche degli ospiti di quest’anno (piuttosto irrilevanti quelle del trio Aldo, Giovanni e Giacomo ed Enrico Brignano), salvo quella di Nino Frassica.
Che fossero Panariello e Pieraccioni gli ospiti a sorpresa di cui ha parlato Conti per tutto il giorno prima della finale di Sanremo era intuibile dal riferimento ad Amici Miei nel suo declinare le domande dei giornalisti in proposito. Quello del 5 settembre è però un appuntamento reale: i tre si ritroveranno sul palco dell’Arena di Verona per il Panariello, Conti e Pieraccioni Show.