Anche io odio gli ex talent, chi gestisce gli ex talent e ho odiato Alessio Bernabei. Poi ho capito.
Ho capito che in Italia le speranze di emergere sono legate alla televisione e, quindi, (quasi) inevitabilmente ai talent show. In particolare, ad Amici di Maria De Filippi, il più seguito. Ahimé è anche il talent show che più interessa le ragazze e quindi spesso e fin troppo volentieri dagli “addetti ai lavori”, dai critici, dai giornalisti e simili, gli ex Amici di Maria De Filippi sono visti come gli sfigati che non faranno mai un cavolo nella vita, che vanno avanti con la raccomandazione di turno e che prima o poi spariranno.
Lo diciamo e lo scriviamo tutti perché “fa figo” andare contro l’ex talent di turno con qualche insulto qua e là, testimoniando la sua incapacità, e il concetto è più che valido fino a quando non ti scontri contro Alessio Bernabei che si porta dietro il pesante fardello della cattiva gestione.
Nel mondo della discografia esistono professionisti veri e seri. Poi ci sono gli imprenditori che pensano di essere grandi esperti e che in realtà giocano a “Indovina quale artista rovino quest’anno”.
Ad Amici di Maria De Filippi, Alessio Bernabei era il personaggio a tratti irriverente, il fighetto di turno che in classe non può mancare e, complice il montaggio televisivo, ha dato l’idea di essere uno str****, ma non uno qualunque: uno di quelli che è abituato ad avere tutti ai suoi piedi. E quindi stava sul ca*** anche a me.
Non basta una Anima Gemella né una Irresistibile particolarmente radiofonica per “farcela” realmente nel mondo della musica. Bisogna dimostrare di avere una marcia in più. Alessio Bernabei ad Amici 13 non ce l’aveva ma è stato fortunato e ha goduto dei risultati ottenuti grazie al ciuffo sbarazzino e ad una corazza che si è creato nel programma, quella del menefreghista malandrino, asso nella manica di Miguel Bosé, da schierare con sicurezza per vincere il punto della sfida.
A telecamere spente, Alessio Bernabei è stato giostrato dalle persone sbagliate, gli imprenditori che si fingono discografici, di cui sopra. Oltre a rincarare la dose di antipatia generale che aveva suscitato tra chi non si è lasciato guidare dall’ormone impazzito, avendo superato da un pezzo l’età della crisi isterica, ha fatto poco altro e un disco simpatico, orecchiabile, quanto piuttosto banale e scontato ma di sicuro impatto sul pubblico che si era costruito con i Dear Jack.
La vita reale però va oltre lo stereotipo della band che dopo qualche mese in TV ottiene un successo vero e sconsiderato, e soprattutto duraturo. Alessio Bernabei lo ha scoperto a sue spese, ha sbattuto la testa contro il muro (e forse anche più di una volta) ed è tornato tra noi comuni mortali, con i piedi per terra. O magari ci è sempre stato, ma la percezione che i burattinai ci fornivano mirava a gonfiare in modo eccessivo un palloncino che, ad un certo punto, è scoppiato.
E siamo nel 2015. Alessio Bernabei lascia i Dear Jack ed imbraccia seriamente una chitarra. Continua a scrivere canzoni e ne conclude due in modo autonomo, che pubblica nell’album Noi Siamo Infinito, ma prima si ripresenta a Sanremo. Del palco del Teatro Ariston, nel 2016, ha indubbiamente più padronanza. I problemi di intonazione e le questioni varie con qualche amplificatore lamentate da Cantarini in conferenza stampa – in occasione della prima performance sanremese dei Dear Jack – sono solo un lontano ricordo. Alessio è solo nel 2016 e può contare esclusivamente su se stesso. Ce la fa ma non è abbastanza per convincere la giuria “di qualità”. Avrebbe potuto raggiungere agevolmente il podio ma non era nei programmi dei potenti.
E quindi ci riprova, perché ha qualcosa da dire e da comprovare. Protagonista di una crescita artistica e personale sulla quale nessuno avrebbe scommesso un euro anni fa, Alessio Bernabei è un caso di studio. Il ragazzetto di Tarquinia che fonda una band per caso, ad un certo punto scopre che vuole effettivamente vivere di musica. Lascia gli imprenditori che si improvvisano discografici e prova a dire la sua in un mondo di difficile accesso per le nuove leve, a favore del vecchiume ormai insopportabile.
Al Festival di Sanremo 2017 Alessio Bernabei sarà in gara tra i Campioni con il brano Nel Mezzo Di Un Applauso che anticipa presumibilmente il secondo disco di inediti da solista. La terza volta a Sanremo è pesante e sulla testa di Alessio Bernabei pesa già il dovere di dimostrare che effettivamente il terzo tentativo possa avere un senso.
Che sia “uno dei ragazzi meno di talento in circolazione” è da dimostrare. Al momento ha dimostrato due pa*** enormi uscendo da un circuito ai limiti del legale.
Ad Alessio Bernabei va semplicemente data una possibilità, la possibilità di dimostrare ciò che vale (o non vale).
Michele Monina, ti sfido: vieni con me ad un concerto di Bernabei! (Ma solo se sei pronto a mettere da parte i pregiudizi!)
E per la “terza” volta, si vola a SANREMO!! Ringrazio tutti voi che mi avete dato una forza pazzesca negli anni e mi…
Pubblicato da Alessio Bernabei su Martedì 13 dicembre 2016