Una settimana fa, a quest’ora, mi trovavo a scrivere entusiasta una recensione per i primi due episodi di X-Files 10, la miniserie revival della più famosa serie tv degli anni ’90. Non sto neanche a dire che le mie aspettative per l’episodio 10×03 erano altissime, data quella che a parer mio era stata l’ottima qualità degli episodi con cui la serie ha debuttato. Eppure La lucertola mannara non mi ha convinto del tutto, e ora vi spiego perché.
L’episodio, andato in onda su FOX il 2 febbraio, ha messo Mulder e Scully sulle tracce di un misterioso serial killer, da alcuni testimoni descritto come un rettile mutante somigliante ad una enorme lucertola. Nonostante mi aspettassi che il caso dei fratelli mezzi alieni, riunitisi alla fine dell’episodio 10×02, venisse in qualche modo ripreso ed ampliato, la trama che ho letto sulla programmazione di Sky non mi sembrava tutto sommato così fuori dai canoni di X-Files.
E in effetti, l’episodio si inserisce benissimo all’interno dei canoni anni ’90: senza dubbio è ben scritto e ha un modo intelligente di mettere le cose al proprio posto. Insomma, il colpevole alla fine è un essere umano, il mostro esiste ed è pure un alieno: tutto torna. Ogni cosa, dalla sceneggiatura al montaggio, è talmente caratteristica che ha scritto “X-Files” sulla fronte.
X-Files nasce e cresce come uno show per niente caratterizzato dalla “serietà” che le serie affini come genere hanno al giorno d’oggi, e l’episodio 10×03 incarna fin troppo bene questa sua peculiarità. Basti pensare al mostro, che è l’apice del paradosso, ossia una lucertola morsa da un uomo e costretta a trasformarsi in essere umano come farebbe un lupo mannaro; come se non bastasse, l’uomo in cui si trasforma è in piena crisi esistenziale (e magari anche di mezza età, chi può dirlo). La lunga conversazione sostenuta da Mulder con il mostro risulta essere molto arguta e al limite dell’assurdo, con la lucertola mannara che cita Shakespeare e Zola come se non fosse appena venuta a conoscenza del mondo umano – anche se, a tratti, mi è sembrata così enfatizzata e portata all’estremo che aspettavo solo che uno dei due dicesse “potrebbe esser peggio” e l’altro rispondesse “potrebbe piovere”.
E’ l’ossessivo ripetere di Mulder di quanto sia scettico sulle teorie cui ha creduto fino adesso l’unica nota stonata dell’episodio, che mina la sua armoniosità così squisitamente vintage: serve solo a ricordare allo spettatore che sta guardando il revival di X-Files e che quindi qualcosa dovrebbe essere diverso, ma in un simile episodio risulta solo essere abbastanza fuori luogo.
Tirando le somme, se dovessi parlare per i fan di X-Files direi che La lucertola mannara è un episodio molto ben riuscito, se non un ottimo episodio. Ricreando le atmosfere della serie originale, annulla totalmente lo stacco di quattordici anni intercorso tra la fine della nona stagione e il giorno d’oggi, dandoci anche, perché no, un po’ di “respiro” dalle serie tv poliziesche “tutte uguali” che si trovano in giro nel 2016. La lucertola mannara è il classico episodio di X-Files, quello che ti aspetti di vedere se seguivi la serie anche nel ’93 e quello che, sempre se sei un fan di vecchia data, ti appaga e ti ricorda perché hai scelto di appassionarti a questa serie.
Se invece dovessi dovessi giudicare l’episodio 10×03 nel contesto in cui è inserito, direi che c’è qualcosa che non va. L’atmosfera dei primi due episodi era totalmente diversa, molto meno divertente e più incentrata sul tema del complotto alieno, che in questo episodio è totalmente assente. Visti in continuità con quanto mostrato al pubblico settimana scorsa, quindi, sia i toni che le tematiche dell’episodio sono troppo diverse: ma se l’obiettivo principale era quello di tornare alle atmosfere anni ’90 che hanno reso lo show un cult, perché non farlo da subito, vista e considerata anche la brevissima durata di questa miniserie?
La prima cosa che ho pensato vedendo lo stacco tra le cifre degli episodi della scorsa settimana e questo, è che dietro ci sia un minimo di interesse nel guadagnare un po’ di pubblico in più. Mi verrebbe da ipotizzare che quindi i primi due episodi avessero uno stile un po’ più dark e più in linea con le serie tv di oggi per poter piacere anche a chi X-Files non lo ha mai guardato, per scelta o per motivi anagrafici. Il terzo episodio, al contrario, sarebbe più tarato sui gusti della fanbase già solida che X-Files possiede, ma questo porta inevitabilmente ad un conflitto di stile che, come anticipavo, trovo abbastanza controproducente in una serie composta di soli 6 episodi.
Insomma: dopo un inizio tutto sommato blando e di gusto universale, questa settimana X-Files punta tutto sulla nostalgia e, pur essendo un’enorme soddisfazione per i fan della serie, si distacca troppo dall’inizio della miniserie e cammina costantemente – ma con maestria – sull’orlo dell’anacronismo. La prossima settimana ritroveremo un episodio simile a quest’ultimo, o dovremo aspettarci l’ennesimo cambio di rotta? L’appuntamento è per il 9 febbraio alle 21:00 su FOX.
secondo me la provocazione del terzo episodio ci sta bene, come esercizio di maniera in un contesto iniziato con i primi due episodi nel clima “complottista” globalizzante. Cosa che ritengo abbastanza ovvia. Un po’ come dire, ok apriamo al main stream del complotto “terrestre” e dell’informazione deviata, ma lasciateci fare un divertissement. Mi piace la citazione della lapide di Manners, celebre produttore di serie tv e della seconda stagione di X files, noto per le imprecazioni sul set, con l’epitaffio “prendiamolo a calci nel culo”. Un esercizio di stile di buon livello, secondo me. Poi come va va…
A me la terza puntata non è piaciuta proprio. E’ sembrata una puntata da primo pomeriggio cioè per bambini. Non mi pare proprio in linea con lo stile x-files.
Ma scusate, il senso dell’umorismo ce l’avete?
L’episodio è brillante, autoreferenziale, autoironico, leggero nei modi e profondo sui temi, sarcastico nel modo di esporre e nella messa in scena.
Era un modo di fare episodi “semi-seri” che ricordo da dopo la 6° stagione in poi. E onestamente lo apprezzavo tantissimo; un pò di varietà, un pò di leggerezza, un pò di palese dimostrazione della coscienza con cui vengono girati gli episodi e su quello stile anni 90 artificioso, a volte forzato nei risvolti, a volte ridicolo pure nella serietà.
E dopo 14 anni in cui hai già esplorato tutto è ovvio che anche Chris Carter e tutta la crew abbiano quella leggerezza e voglia di ridere (nonostante tutto), tipica dell’esperienza e della saggezza.
Onestamente ho sentito quel tono ironico già nei primi due episodi; Mulder è molto più una macchietta, meno serio, sempre esposto a mettere in dubbio la serietà del suo personaggio. E in questo episodio gioca con sé stesso, e si porta agli estremi:
con l’inversione di ruoli con Scully (nello scetticismo), nel suo karma negativo con la tecnologia, con le sue battute e la sua “crisi di mezza età”. Tutto l’episodio è leggero e cosciente, e secondo me aggiunge e sottolinea un sacco quella sensazione che nei primi due episodi era solo accennata.
E gente, è palesato in modo estremo quando c’è Mulder svenuto per terra e si sente la sua stessa suoneria del cellulare con la musica di X-Files.
Cioè…. è ovvia la direzione che vuol prendere l’episodio.
Onestamente la recensione che cataloga l’episodio come classico della serie, non ha colto quella che è poi l’essenza dell’episodio.
Se è simile alle vecchie serie è solo perché è un’auto citazione, un’auto destrutturazione, ai servizi di un messaggio non banale, anti-discriminatorio, anti-omologazione, semplice ma chiaro, e valido.
A me è piaciuto molto e son contento che Chris Carter si sia preso questo break prima di continuare.
Inoltre, non aspettatevi un finale “conclusivo” o qualcosa che risolva in soli 3 episodi.
Ho aspettato quel momento per 9 serie, e non è mai arrivato. Anche questa volta non sarà il caso; perché come qualcuno ha già detto, questo è solo un gioco, un test, un’indagine di mercato per valutare se conviene allungare il brodo (non necessariamente come accezione negativa) o se 6 episodi bastano e l’investimento non conviene.
Quindi, spero solo che dopo quei 6 ci siano altri momenti di ridere, essere seri, complottare, ragionare, emozionarsi, con Mulder e Scully.
Se posso permettermi il punto è se come autore di XFiles piaccia Darin Morgan o no.
Io son di parte perchè amo molto gli episodi in cui c’è la sua mano. E questo 10X3 è quasi un continuum di uno degli episodi più belli scritti da Morgan ovvero “Clyde Bruckman’s finale repose” e non solo per i vari easter egg
Inoltre al di là di tutte le parodie “esterne” con questo episodio ancora una volta XFiles riesce a fare quello che nessun altro riesce a far bene come loro:ovvero prendersi in giro. Ridere su tutto: sulle loro manie sul loro modo di investigare sui “mostri” sull’incontro/scontro con le nuove tecnologie sulla mezza età sul rapporto tra i protagonisti (con alcuni dialoghi davvero fantastici tra i due) e sulle passioni dei fan.
Il mostro poi..la “lucertola mannara” che discetta sui massimi sistemi e sulla banalità del quotidiano…il momento di commozione quando Mulder arriva al cimitero, ruba un mazzo di fiori, per metterlo sulla lapide dove è inciso il nome di Manners…
Indubbiamente è un episodio scritto per i fan storici della serie e forse secondo alcuni sarebbe stato meglio evitarlo. Però credo che la quasi totalità degli XPhiles abbiano apprezzato questo piccolo gioiello.
Il terzo epidosio della serie è un insulto ad X-files, e lo dice uno che ha fatto tutta la collezione ogni due settimane comprandola in edicola quando ancora i cofanetti non c’erano e dopo averla vista tutta in tv… è un episodio ridicolo, Mulder sembra HANK MOODY, anzì direi che Mulder non esiste più perchè come prima cosa lo era l’attore, e ora l’attore David sembra su un altro mondo… anche il primo episodio mi aveva lasciato perplesso, regia perplessa senza phatos in un secondo distrutto tutto ciò che si è amato nella serie vera di xfiles…. e per arrivare a questo terzo episodio che nemmeno sono riuscito a vedere tutto, talmente alta era delusione e disgusto, tutti i personaggi idioti tutti caricature, senza alcun tipo di profondità, insomma sembra un video di juve tube che fa il verso a xfile… l’unico eposidio che consiglio per ora di vedere ai fans vecchio stampo è il secondo, e leggermente il primo, anche se pure li c’è da masticare un pò amaro. Peccato. Per ora mera operazione commerciale.
Da qualche parte ho letto che Chris Carter, il papà di X Files, ha all’ultimo momento cambiato l’ordine degli episodi. Quello della lucertola era il secondo, mentre quello andato in onda la settimana scorsa come secondo, era in realtà il quinto. Per cui nel sesto forse si potrebbero sviluppare ulteriormente le cose lasciate in sospeso la scorsa settimana.
Secondo il mio modesto parere, anche questa serie, seppur “mini”, come tutte le precedenti è composta da episodi che svelano “mezze verità” lanciando “il sasso” (o il tarlo del dubbio), ma poi la mano che lo ha lanciato si nasconde dietro altri episodi banali e fuorvianti. Un vecchio trucco che già conosciamo, tutto sommato, per ridicolizzare anche quel po’ di verità che tentano di portare allo scoperto, come da perfetto copione imposto dall’alto. Anche fra una serie e l’altra ho notato una certa discrepanza: nella prima si crede al complotto alieno; nella seconda lo si nega; nella terza si torna a crederci e così via, in alternanza. Prima che iniziasse mi sono domandata quali sviluppi sull’argomento potessero svelarci i due agenti FBI in questa nuova serie, e quali mezzi avrebbero usato questa volta, “da lassù”, per ridicolizzare eventuali nuove “mezze informazioni” che avrebbero voluto fornirci. Eccone già una nel 3° episodio di questa nuova serie: a mio avviso decisamente patetico.
Ogni stagione di X-Files ha sempre avuto il suo episodio di pura commedia, kitsch, sopra le righe e probabilmente fuori da ogni continuity. Ci stava. E ci sarebbe stato anche questo, se fosse stata una stagione lunga come quelle del passato. Su una mini-stagione da sei episodi, mi è sembrato un po’ uno spreco di tempo…
Lorenzo, hai riassunto perfettamente quello che penso!
ciao Martina, mi trovo d’accordo con te su tutto; secondo me, trattandosi di soli 6 episodi, hanno deciso di fare questa mini serie incentrata su vari stili, probabilmente per accontentare e soprattutto tenere gli spettatori interessati fino all’ultimo; l’ultimo episodio mi è piaciuto davvero molto, ma adesso ho un’aspettativa molto alta. vedremo!
Ciao Priscilla, grazie per il tuo commento! Come hai detto tu adesso l’asticella delle aspettative si è alzata, speriamo vada tutto secondo i piani!
Da vecchio fan di X Files questo episodio mi è piaciuto tantissimo. Ha dimostrato che tutti i cloni che sono venuti dopo la nona stagione non riescono nemmeno ad avvicinarsi al prodotto originale. Si può certo discutere del fatto che gli episodi siano solo 6 e che, per come siamo abituati a fruire le serie oggi, forse molti si aspettano una storia autoconclusiva. Ma credo che Carter e gli altri abbiano pensato questi 6 episodi per tastare il terreno. Se, in termini di audience, dovesse andare tutto bene si prospetterebbe all’orizzonte una nuova lunga stagione. Quindi UP per la season 10 e lunga vita a Fox e Dana!
Dario, mi trovi d’accordo soprattutto sul “tastare il terreno”: sono convinta che questa miniserie sia un espediente per vedere come si sono evoluti i gusti del pubblico e magari produrre una vera e propria serie più “mirata”. Speriamo solo che, alla fine dei 6 episodi, non risultino troppo disomogenei tra di loro come stile e tematiche!
ho letto attentamente il tuo articolo e mi trovi d’accordo su una cosa. In una miniserie di 6 episodi farne uno ai limiti del trash non l’ho trovata un’idea geniale. Non mi trovi invece d’accordo sul fatto che xfiles si identifichi perfettamente con quest’ultimo episodio. Le prime serie erano molto diverse e son quelle che io ho considerato le migliori con mostri, enigmi alieni e altro. Queste tipologie di episodi sono a tratti noiose e a mio parere un po’ senza senso.
Questa la mia modesta opinione
Ciao Fabio. Anche secondo me gli episodi migliori della serie sono quelli più ricchi di mistero, pathos e alieni, e anche per questo sono convinta che come dici tu non sia stata una mossa geniale inserire un simile episodio in una miniserie. C’è anche da dire che, per quanto possa non piacere, lo stile ironico è comunque tipico del “vecchio” X-Files e che questo episodio ha esaltato i fan della serie a cui piace il genere, quindi si tratta lo stesso di un episodio “in linea” con la serie. Grazie per il tuo commento!