Il servizio di musica in streaming Apple Music è in dirittura di arrivo e dovrebbe essere presentato ufficialmente al prossimo Keynote dell’8 giugno, lanciando una sfida virtuale a Spotify.
Il servizio, di cui si vocifera da un po’ di tempo e di cui non abbiamo ancora conferme ufficiali, sarà basato su Beats Music, comporterà un restyling grafico delle app musicali di Apple e dovrebbe includere anche una versione per Mac.
A quanto pare, e pure in questo caso si tratta di rumor, l’azienda di Cupertino avrebbe intenzione di includere anche un social network, in parallelo al servizio di streaming musicale, emulando quello che è già stato un suo servizio passato poi fallito, Ping. Durato solo due anni a partire dal 2010, Ping ha in ogni caso visto la registrazione di milioni di utenti, che però nel tempo sono stati attirati da altri social che hanno preso il sopravvento, Facebook in primis.
Cercando di superare anche i servizi di Spotify, Apple Music si propone, con il social network, di raccogliere artisti ed appassionati di musica in un unico ambiente in cui possano scambiarsi opinioni e materiale. L’idea è quella di far sì che ogni musicista abbia una propria pagina personale in cui pubblicare i propri lavori ed aggiornamenti relativi, pagina in cui potrào anche promuovere il lavoro di altri artisti condividendone brani ed album.
Al momento, come detto, si tratta solo di un’indiscrezione, ma che non risulta essere poi così lontana dalla realtà a dire il vero. Basta analizzare l’ultima beta di iOS 8.4 in cui appare la voce “Artists Activity”, che sembrerebbe confermare l’idea di voler investire in una piattaforma social.
Il servizio di streaming musicale Apple Music molto probabilmente sarà lanciato per tutti con un periodo gratuito di prova, dopo il quale presumibilmente saranno introdotti anche abbonamenti a pagamento. Una gatta da pelare, questa, per Spotify, se consideriamo che qualche giorno fa, secondo alcuni blog americani, Apple avrebbe fatto delle pressioni ad alcune case discografiche spingendole a non rinnovare contratti a servizi proprio come Spotify, allo scopo di limitare l’influenza dei competitor. Pratica decisamente scorretta che avrebbe messo sull’attenti il Dipartimento di Giustizia USA e la Federal Trade Commission, intente ad indagare su eventuali violazioni della concorrenza.
Staremo a vedere se Apple Music riuscirà a sbaragliare tutti gli altri servizi e a porsi come primo sul mercato. Il bacino potenziale di utenti sembra superare i 70 milioni, cifra che fa paura e dovrebbe far tremare tutti i concorrenti.