Nessuno tocchi Indiana Jones. L’istintiva reazione di protezione è inevitabile quando in ballo c’è qualcuno a cui sei affezionato. E ad Indiana Jones difficile che non gli vuoi bene, sia tu grande o piccino. Ossia, se sei piccino potrebbe anche darsi che tu non lo conosca essendo la trilogia di riferimento terminata 26 anni fa nell’ormai lontano 1989. E dico trilogia perchè l’Indiana Jones e il regno di cristallo del 2008 aveva già quel sapore di forzatura. Forse sarà riuscito a conquistare il pubblico dei piccoli di allora, arrivati al cinema mano nella mano con i padri ex ammiratori del professore avventuriero, ma a mio avviso non è riuscito a mantenere nemmeno lontanamente il piano della trilogia originale. So di parlare un po’ controcorrente, visto che a suo tempo ci furono molte recensioni positive sul film, che esaltavano soprattutto l’uso degli effetti speciali. Però l’ho anticipato prima, sono troppo affezionato alle avventure di Indy per essere oggettivo nel giudizio.
Ora la presidente della Lucasfilm, Kathleen Kennedy, ha ufficialmente annunciato che la casa di produzione ha in programma un nuovo film su Indiana Jones, e quello che tutti ci auguriamo, perchè un personaggio come Indiana Jones prima o poi sarebbe dovuto tornare sul grande schermo (il termine “dovuto” ha origini prettamente economiche) è che la Disney, proprietaria della Lucasfilm dal 2012, non cerchi semplicemente di mettere mano al bottino di fan, e di molti nostalgici cresciutelli del professor Indy, per cercare di battere un po’ cassa. Certo la Disney gode di un certo credito di fiducia, ma in questo caso la situazione è piuttosto complicata. Un nuovo episodio con Harrison Ford protagonista a altri 8 anni (almeno) di distanza dal precedente? Vi prego no. Un nuovo episodio con un vecchio Indiana Jones che cede il testimone al nuovo Indiana Jones? Per quanto la si voglia forzare non sarebbe più Indiana Jones. E allora un reboot? Forse è la scelta più sensata, già sperimentata con 007, e il più volte vociferato Chris Pratt potrebbe essere l’uomo giusto al momento giusto (ne abbiamo parlato a suo tempo qui, e anche qui quando per un bizzarro caso, si spera, si era parlato di Robert Pattinson).
Ad ogni modo, prima che i nodi vengano al pettine, la cosa migliore da fare e andarsi a rivedere e magari coinvolgere gli ignari di cui prima, I predatori dell’arca perduta, Indiana Jones e il tempio maledetto e Indiana Jones e l’ultima crociata. Ci aiuterà a schiarirci le idee, e a rinvigorire il loro posto nella nostra memoria cinematografica, dove è giusto che stiano e probabilmente dove sarebbe giusto rimanessero.