E’ stata impiccata l’ iraniana Reyhaneh Jabbari ritenuta colpevole dell’omicidio di un uomo che avrebbe tentato di violentarla. La ventiseienne e la sua famiglia hanno sempre protestato l’innocenza della donna, ma le indagini di Polizia ed il Processo hanno portato al verdetto di colpevolezza ed alla pena capitale.
Reyhaneh Jabbari è stata impiccata senza pietà, nonostante qualche timida protesta di intellettuali ed organizzazioni umanitarie. Reyhaneh è morta nella quasi totale indifferenza del popolo della Rete. Non ho visto la mobilitazione sul web scatenata dall’uccisione dell’Orsa Daniza o dall’idiozia vanagloriosa della doccia gelata.
Le star mediatiche ed i politici hanno preferito restare alla larga. E’ la cattiva coscienza di un mondo incapace di indignarsi per nobili scopi, ma pronto a metter la faccia quando c’è da trovare facile notorietà.
E’ molto facile mobilitarsi per l’orsa Daniza, non costa nulla. Ed una doccia gelata in piena canicola estiva è anche un prezioso sollievo. Vergogna: la vita di Reyhaneh vale dunque meno di quella dell’orsa Daniza ?
Ma poi perché protestare? L’Iran è uno stato di diritto, riconosciuto dalla comunità internazionale e con un seggio all’ONU. Nel suo codice penale è prevista la pena di morte. Proprio come in molti stati della confederazione statunitense. Ed allora perché quando l’Iran manda a morte una condannata si grida, seppur flebilmente, allo scandalo ed alla violazione dei diritti umani, e quando il boia si mette al lavoro negli Stati Uniti d’America nessuno o pochi hanno nulla da ridire ?
In uno stato di diritto, ed Iran e USA lo sono in ugual misura, la legge è legge, anche se è quella del taglione. E non si possono fare deroghe intellettuali o giuridiche a meno di non aderire all’appello di Papa Francesco, che sottoscrivo in pieno, per l’abolizione della pena di morte. Ma in tutto il mondo ed in tutti gli stati perché il boia statunitense è disumano quanto quello iraniano.