C’è chi dice no: Emis Killa contro l’Ice Bucket Challenge scatena l’ira dei fan

Il rapper critica la campagna virale della doccia gelata per la ricerca sulla SLA e il pubblico lo attacca: ecco le motivazioni di Emis Killa

Emis Killa a Forte Forte Forte

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C’è chi dice no, cantava Vasco nel 1987. Titolo che si addice benissimo alla scelta di Emis Killa di fronte alla sfida benefica dell’Ice Bucket Challenge. Mentre cresce a dismisura il numero di chi si presta a farsi una doccia gelata per la campagna contro la SLA, c’è chi preferisce tirarsene fuori e non sposare questa mania colletiva che somiglia più ad un gioco di fine estate che ad un impegno concreto per la ricerca.

Vero è che non tutti coloro che hanno girato il proprio video col gavettone ghiacciato hanno fatto poi una donazione per la ricerca sulla SLA. Ma è vero anche, d’altro canto, che secondo i dati diffusi dall’AISLA Onlus domenica 25 agosto nell’ultima settimana sono arrivati nelle casse dell’associazone 185mila euro. A seconda di come la si voglia leggere, l’Ice Bucket Challenge certamente serve alla causa, ma i numeri ci dicono che siamo ben lontani dagli incassi milionari degli Stati Uniti (quasi 50 milioni di dollari in un mese circa).

Dopo l’adesione del premier Matteo Renzi e quella del Molleggiato Adriano Celentano, continua a crescere il numero di chi aderisce alla campagna con una doccia gelata e un invito a donare per la ricerca, ma c’è anche chi preferisce sposare la causa a modo suo. Come hanno fatto i rapper Rocco Hunt ed Emis Killa. Quest’ultimo, in particolare, si è scagliato contro quella che definisce sostanzialmente una stupidaggine, preferendo aderire alla campagna di raccolta fondi con una semplice donazione in denaro.

Emis Killa versa 500 € all’AISLA

Sulla sua pagina Facebook, Emis Killa ha pubblicato la prova del suo versamento di 500 euro all’AISLA, con un messaggio che non lascia dubbi sulle sue impressioni in merito alla mania esibizionista delle docce gelate. Una scelta che ha diviso il suo pubblico tra apprezzamenti e critiche.

Dopo essere stato nominato da più persone per l’#icebucketchallenge e dopo aver visto che si sta trasformando in un gioco stupido, ho accettato la sfida ma a modo mio. Questi sono i miei 500€ simbolici per l’associazione, nomino tizio caio e culo e ed invito tutti a donare, fanculo il ghiaccio.

Tante le polemiche per la somma di denaro considerata irrisoria (con commenti del tipo “Io e la mia famiglia abbiamo donato la tua stessa cifra , e non abbiamo mica i soldi che ci escono dal c***, quindi secondo me avresti potuto donare molto di più“), perché quando si tratta di generosità il pubblico, giustamente, si aspetta di più da chi è nelle condizioni di farlo. Ma Emis Killa ha difeso a spada tratta la scelta di prendere le distanze dall’iniziativa virale, scagliandosi contro l’ipocrisia di critica senza mettersi in gioco.

Riportando i dati apparsi sul Fatto quotidiano (33mila euro raccolti in Italia a fronte dei 42 milioni pervenuti all’ALS Association americana) nel numero in edicola sabato mattina, Emis Killa ha ricordato come in realtà la raccolta fondi stia arrancando, perché non tutti quelli che si cimentano nel gavettone gelato poi mettono mano al portafogli.

33.000 euro equivalgono a 66 donazioni come la mia. Fate un po il conto dei migliaia di italiani che si sono secchiati la testa (cantanti/calciatori/attori/politici e via dicendo) e provate a immaginare quanto abbiamo donato gli altri rispetto a me, prima di darmi dello spilorcio. Paese di ipocriti.

Nelle ultime ore, in realtà, i dati sono migliorati, anche se in maniera non impressionante, visto che l’AISLA Onlus ha fatto sapere via Twitter di aver raccolto oltre 185.000 euro grazie alla diffusione virale dell’Ice Bucket Challenge. Ma come Emis Killa anche altri artisti hanno preferito rinunciare alla secchiata d’acqua in testa e fare direttamente il proprio contributo in denaro, come la coach di The Voice Noemi e il rapper Salmo. Un fronte, quello del no all’Ice Bucket Challenge, che potrebbe ampliarsi nei prossimi giorni.