Emma Marrone ha capito la lezione: “Starò zitta per un po’, basta social”

Un bilancio amaro quello di Emma Marrone sull'Eurovision 2014: l'intervista a tutto campo della cantante salentina in cui annuncia una svolta

Emma Marrone: intervista a Repubblica

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Nonostante la consueta spavalderia Emma Marrone è rimasta segnata dall’esperienza infelice dell’Eurovision Song Contest 2014: quel 21° posto brucia e non poco per chi, come lei, era partita baldanzosa e convinta delle sue possibilità in cerca di una vittoria mai arrivata.

L’esito è stato sfortunato, non tanto per demeriti della cantante, che sul palco si è difesa tutto sommato con grinta e padronanza del palco, piuttosto per tutto il contorno della sua partecipazione alla kermesse fatto di poche luci e tante ombre.

Ora Emma Marrone si lecca le ferite, medita sull’esperienza e raccoglie tanto gli insulti (talvolta ingenerosi) quanto gli attestati di stima e vicinanza da parte del suo pubblico. Ma soprattutto pensa ad un cambiamento: l’eccessiva esposizione mediatica l’ha danneggiata, a partire da quella presenza continua e costante sui social network con uno stile sempre troppo autoreferenziale. La cantante salentina pare aver imparato la lezione e annuncia una svolta low profile, non prima di essersi tolta qualche sassolino dalla scarpa.

Mi hanno fatto a pezzi su tutto. Non è andata come volevo, lo so io per prima. Eppure mi sono preparata tanto per l’Eurovision Song Contest a Copenhagen, sotto tutti i punti di vista, sapevo di dovermi confrontare con tutte quelle nazioni e volevo fare bella figura. Sono italiana e all’Italia ci tengo. Mi hanno massacrata per come ero vestita, per come parlo inglese, hanno detto che ho rosicato perché ha vinto Conchita Wurst. Scherziamo?

L’ammissione della sconfitta, il peso delle critiche, l’amarezza per essere apparsa inadeguata sullo scenario internazionale. C’è questo e tanto altro nell’intervista di Emma Marrone a Repubblica: un bilancio difficile della sua esperienza all’Eurofestival e non solo.

Non si può vincere sempre nella vita, da lì a leggere quelle critiche tremende, che sono il disonore, la vergogna per gli italiani, beh ce ne passa. Ho fatto quello che potevo, anche sulla storia dell’inglese non mi hanno risparmiato. Non ho mai studiato lingue nella vita, giusto un po’ di francese a scuola. Non ho mai detto di essere bilingue… Piuttosto che farmi tradurre, mi sono detta: proviamo a dire quattro parole. Mi sono buttata, pensavo di essermela cavata, lo so di non avere l’accento di Oxford.

Probabilmente un attacco concentrico di queste proporzioni non se l’aspettava: la boria con cui si pone nelle interviste, quella schiettezza che spesso sembra pura e semplice arroganza, nascondono la delusione per le critiche subite.

Sto veramente male, non riesco a dire ‘me ne frego’ quando parlano male di me, sapevo di dover mettere in conto tante cose, ma questo è un mondo che non mi perdona niente. È come se non mi avessero mai perdonato di essere uscita da un talent e la mia vita personale. Salgo su un palco in jeans e stivali e dicono che sono una camionista, mi metto un vestitino e sono sempre una camionista. Lo so che non si può piacere a tutti, ma preferirei un po’ d’indifferenza.

Per questo lascerà per un po’ l’universo dei social network, dedicandosi alla preparazione del tour estivo Emma Limited Edition e provando a mettere da parte la parentesi negativa dell’Eurovision 2014. Una scelta che non potrà non giovarle.

Auguro al mio prossimo collega di fare molto meglio. Però tutte le cattiverie che hanno detto su di me mi hanno ferito, sembro sempre spavalda perché sono orgogliosa ma in realtà sono fragile, come tutti. Ora voglio sparire per un po’, basta social network, basta Twitter. Starò in silenzio per un po’.