Dopo il successo di Ti porto a cena con me, Giusy Ferreri lancia il secondo estratto dall’album L’attesa: si intitola La bevanda ha un retrogusto amaro il nuovo singolo della cantautrice di origini siciliane tratto dall’ultimo progetto discografico rilasciato lo scorso 25 marzo su etichetta Sony Music.
Il brano è nato durante la sessione londinese con il produttore israeliano Yoad Nevo, con cui Giusy Ferreri ha collaborato per alcuni brani de L’attesa: il testo, di cui la cantante è co-autrice, racconta la storia tragicomica di una ragazza alla prese con una movimentata serata in discoteca.
Un modo per affrontare, con ironia sottile, un tema molto caldo come quello della cosiddetta droga dello stupro: la canzone allude infatti agli episodi di violenza sessuale perpetrati a causa dell’assunzione inconsapevole di stupefacenti. Il “retrogusto amaro” del titolo si riferisce proprio a questo atroce meccanismo di assuefazione delle vittime realizzato con sostanze introdotte nei loro bicchieri.
Il senso di questo brano lo ha spiegato la stessa Giusy Ferreri presentando le tracce de L’attesa.
In questo caso la reazione della protagonista che subisce violenza è ‘negare’, il suo ricordo è distorto e confuso e preferisce credere di essere stata rapita da un marziano e di essersene addirittura innamorata. Questo brano è un’esortazione a non aver paura della verità.
La bevanda ha un retrogusto amaro è in radio dal 25 aprile: il singolo segue Ti porto a cena con me, brano apripista del disco scritto da Roberto Casalino e nono classificato al Festival di Sanremo 2014. Ecco l’audio del nuovo singolo.
In una recente intervista a Tv Sorrisi e Canzoni, Giusy Ferreri ha assicurato che il secondo singolo estratto da L’attesa non è un caso autobiografico, ma di essersi immedesimata “cercando di raccontare un mondo“. Una scelta che ha fatto dopo essere rimasta molto colpita dalle cronache degli ultimi temi, “cose teribili, violenze subite dalle ragazze ui è stata versata qualche polverina nel bicchiere in discoteca“. Per questo il suo brano è anche “un monito” per i giovani che la seguono.