Emis Killa shock a Piazzapulita (video): “Se guadagnassi milioni, penserei ad evadere il fisco”


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Emis Killa shock a Piazzapulita
Emis Killa shock a Piazzapulita

C’è anche Emis Killa nel reportage che racconta la Brianza tra l’alta borghesia alle prese con la crisi economica trasmesso a Piazzapulita nella puntata di lunedì 13 gennaio.

Un servizio firmato dal giornalista Alessandro Sortino per raccontare da diversi punti di vista le vita in quei luoghi che fanno da scenario all’ultimo film di Paolo Virzì, Il Capitale Umano, nelle sale dalo scorso weekend.

 

 

Emis Killa nelle periferie milanesi ci è cresciuto e ancora oggi si sente legato a quei posti: “A me piace molto la Brianza, lo dico sempre, io qui ci morirei – dichiara il rapper intervistato da Sortino – ma il futuro dell’Italia, e lo dico a malincuore perchè non ne sono orgoglioso, è un cinese che lavora di più e si fa pagare la metà“.

Sortino intervista alcuni imprenditori che si lamentano del sistema-Italia, della burocrazia e della formazione scolastica che non prepara i giovani al mondo del lavoro, inducendo a cercare dipendenti all’estero. Il rapper Emis Killa, dal canto suo, si lamenta delle tasse troppo alte e dello Stato che soffoca i contribuenti: “La metà dei miei soldi vanno allo Stato, che praticamente è un mio socio che non fa un c…. e si prende i miei soldi, questa cosa mi manda in bestia“.

Emis Killa ha ricordato gli esordi da rapper con “le prime seratine fatte in nero“, prima di cominciare a fare musica per professione e a pagare le tasse sul suo lavoro: “Quando ho aperto la partita Iva ci sono rimasto: ho detto ‘ma è davvero così?’ Ho fatto dei casini, ero sempre in rosso“. Il quadro che ne esce non è certo edificante, soprattutto quando si parla di evasione fiscale. Una piaga che ci costa oltre 180 miliardi di euro l’anno e che il rapper certo non condanna con le sue parole.

Emis Killa la pensa così, testualmente: “E’ vero che chi guadagna di più paga più tasse, ma ti girano ancora di più i coglioni: vuoi mettere che se guadagni un milione di euro 500mila li devi dare allo stato?“. Il rapper azzarda ancora di più: “Io non guadagno così tanti soldi, ma se un domani dovessi guadagnarli anch’io penserei ad evadere il fisco magari, penserei ‘perchè mi devo far inculare così?’ Se faccio i soldi, me ne vado“.

Certo, quello di Emis Killa probabilmente è un pensiero più diffuso di quanto si possa pensare, ma l’assenza di qualsiasi senso civico nel suo messaggio un problema lo pone, perchè quando sei un personaggio pubblico, per giunta seguito da un pubblico enorme di giovanissimi che vede in lui un modello, sarebbe meglio ponderare i messaggi che si lanciano. “Le parole sono importanti“, diceva Nanni Moretti in Palombella rossa. I loro potenziali effetti, pure.