E’ finito nel caos più totale l’instore di Emis Killa al centro commerciale La Mongolfiera di Foggia: coda interminabile, spintoni, una miriade di ragazzi e ragazze (soprattutto ragazze) che hanno finito per creare una calca umana pericolosa per l’incolumità dei presenti. Una situazione ingestibile che lo stesso rapper ha commentato poche ore dopo sulla sua pagina Facebook dicendosi dispiaciuto di come sono andate le cose e ringraziando comunque chi è arrivato a Foggia per incontrarlo.
Decine i commenti al post di Emis Killa che raccontano l’odissea di quello che doveva essere in instore come tutti gli altri, un incontro per scattare foto, firmare autografi e copie del nuovo album Mercurio che il rapper sta presentando in giro per l’Italia. Dopo ore di fila alle porte del centro commerciale, solo in pochi hanno potuto incontrare Emis Killa: in moltissimi raccontano di una situazione paradossale, con ragazze che hanno rischiato di sentirsi male perchè strette dalla calca formatasi dal primo pomeriggio. Tutti denunciano una totale mancanza di organizzazione, che ha portato disagi enormi e di conseguenza pericoli per i presenti. Sitazione testimoniata anche dal video postato da Emis Killa su Instagram.
Un delirio tale che le forze dell’ordine hanno dovuto portare via Emis Killa per evitare che la situazione degenerasse e ci scappasse qualche ferito. Come ha spiegato (con un uso del congiuntivo che lascia un tantino a desiderare) il rapper con un messaggio pubblicato sulla sua pagina Facebook.
Inutile sottolineare che l’idea di orde di ragazzine urlanti disposte a farsi del male per incontrare il loro idolo o anche solo urlargli “sei un mito” (!?), molte delle quali costrette poi a tornare a casa a mani vuote ed alcune addirittura in lacrime, come scrivono nei commenti al post del rapper, qualche domanda la pone. Possibile che nel 2013 si sia disposti a mettere addirittura a rischio la propria incolumità per una stretta di mano, una firma su un pezzo di carta o una foto da esporre in bella vista sui social network? Pare di sì. E pare perfino che nessuno si arrenda al primo tentativo: “E’ andata male, ma spero che tornerai” scrive qualcuna, non contenta del disastroso esperimento, pronta a riprovarci ad ogni costo. A ripercorrere chilometri, a ributtarsi nella mischia, a rischiare di sentirsi male. Senza pensarci due volte. Ma è davvero tutto normale? E soprattutto, ne vale proprio la pena?
ammetto che l’italiano nn è il mio forte ma ***** emis killa è adulto, vaccinato e forse un po’ analfabeta.. studia il congiuntivo emis.. fallo per i tuoi fans e anche per me