
All’indomani della relazione della Commissione scientifica nominata dal Ministero, che ha praticamente bocciato il metodo Stamina definendolo senza nessuna consistenza scientifica, sono diversi gli appelli a favore del prosieguo della sperimentazione che si sono susseguiti nelle ultime ore. Il più forte dal punto di vista simbolico è arrivato da parte della madre della piccola Sofia, la bimba simbolo dei miglioramenti fatti con la cura Stamina. Caterina Ceccuti ha scritto al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin per chiederle di non bloccare la sperimentazione sulle cure con le cellule staminali.
La madre della piccola affetta da leucodistrofia metacromatica, ha inviato una lettera al ministro nella speranza che non tenga conto della relazione degli esperti del ministero e continui a dare speranza a sua figlia consentendo la sperimentazione. La lettera aperta è stata pubblicata sul Quotidiano Nazionale e nella missiva si fanno notare al ministro i miglioramenti fatti dalla piccola proprio grazie al metodo sperimentato dalla fondazione di Vannoni. «Io e mio marito la invitiamo a visitare Sofia di persona» scrive la madre della bimba toscana.
«Solo così, a nostro avviso, potrà raccogliere realmente, e non per sentito dire, le informazioni che le sono necessarie a prendere una decisione obiettiva sul futuro, sulla salute e sulla dignità di questi piccoli cittadini e delle loro famiglie malate di negligenza e di abbandono, che ora più che mai sono sotto la sua diretta responsabilità». Con queste parole, la famiglia diventata un simbolo delle cure con il metodo Stamina, ha invitato il ministro a non tener conto della relazione degli esperti. Dal canto suo anche il fondatore del metodo Stamina, Dario Vannoni ha già etichettato come “fandonie” le valutazioni espresse dai tecnici del ministero ed ha fatto notare come non siano vincolanti e che le famiglie che hanno vinto il ricorso avranno comunque diritto alle cure.