L’aggiornamento del Samsung Galaxy S Advance ha caratterizzato questa settimana nel bene e nel male. I primi riscontri positivi hanno lasciato spazio a non poche lamentele sulla mancata fluidità garantita da Android 4.1.2 e allo stesso tempo, la gioia di una fetta di utenti possessori di un device brandizzato si è scontrata con la prolungata attesa di tutti gli altri possessori dello smartphone.
Sono in molti, infatti, ad avere un Samsung Galaxy S Advance non serigrafato ma con gli operatori TIM, 3 Italia e Wind. Questi, a differenza di Vodafone, antesignana dell’aggiornamento Jelly Bean, orami quasi un mese fa, sono ancora a bocca asciutta del loro firmware ufficiale e costretti a testare, ancora, i firmware stranieri o lo stesso Android italiano ma non ottimizzato per il loro vettore.
L’appuntamento per l’aggiornamento del Samsung Galaxy S Advance per questa ampia fetta di consumatori, slitta, dunque, a inizio luglio. Siamo al termine della settimana lavorativa e di conseguenza, non possiamo non considerare che durante il prossimo weekend, di certo, non potrà essere rilasciato alcun nuovo update. Se ne riparla, nella migliore delle ipotesi, da lunedì prossimo e crediamo che le,maggiori speranze, in tal senso, riguardino 3 Italia.
H3G, anche nelle ultime ore ha lanciato messaggi di speranza relativi al roll-out per il Samsung Galaxy S Advance. L’aggiornamento del device è nelle sue fasi finali e probabilmente comparirà abbastanza presto. Diversi dubbi, al contrario per il vettore TIM che, non più tardi di un paio di giorni fa, ha lasciato intendere che la procedura di validazione del firmware, per quanto in corso, è un pò più lontana dalla sua fase finale. D’altronde, non è la prima volta che gli utenti di Telecom Italia devono aspettare un pò in più per vedere i loro telefoni aggiornati.
Nella nostra previsione, non compare, ancora una volta,Wind e non a caso. Non crediamo affatto che si giunga ad un punto di svolta per l’aggiornamento dei Samsung Galaxy S Advance di questo operatore: motivo del nostro pessimismo, il perdurante silenzio dell’azienda che, a fronte di un numero non certo importante di device venduti per questo modello, evidentemente, non ritiene il passaggio da Gingerbread a Jelly bean fondamentale-