Marco Mengoni, intervistato prima del concerto del 4 marzo, spende parole bellissime ed intese per quello che lui stesso definisce uno dei più grandi cantautori italiani. Parla di Lucio Dalla, l’uomo, l’artista, il poeta che Marco Mengoni, nonostante la giovane età e la recente comparsa sulle scene musicali, ha avuto la fortuna di conoscere.
Una conoscenza che si è presto trasformata in stima reciproca e, dunque, collaborazione. Il vincitore del Festival di Sanremo non nasconde, certo, l’emozione e, con l’umiltà che lo caratterizza sin dalla vittoria di X Factor, spera di essere all’altezza dell’evento.
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Altro che! Marco Mengoni è stato, senza dubbio, uno dei migliori artisti sul palco di Piazza Maggiore e senza dubbio, come lui stesso ha ricordato nel corso dell’intervista , Lucio Dalla lo avrà appludito da sopra ad una nuvola con uno dei suoi famosi gorgheggi.
Il concerto è stato molto lungo, e lo stesso Mengoni sottolinea come tutto il tempo dedicato non può mai essere sufficiente a dare onore e merito ad un repertorio ricco come quello di Dalla. Ad un certo punto dell’intervista Marco Mengoni solleva una riflessione che, da qualunque altro sarebbe risultata una polemica, ma la sua eleganza e pacatezza l’hanno resa un semplice spunto di riflessione. “Dovremmo imparare dagli americani a fare i tributi ai grandi artisti quando sono vivi, non una volta morti”. Giusto, giustissimo sarebbe una maniera efficace per trasmettere tutto l’apprezzamento per il contributo dato e ricambiarli con la giusta soddisfazione.
Uno dei momenti più significativi del rapporto Dalla-Mengoni è stato quello in cui il cantautore bolognese ha scelto il Re Matto come interprete di Mari Luis, uno dei suoi brani più intensi ed importanti. Da quel momento la corsa al successo del vincitore dell’ultima edizione di Sanremo non si è più arrestata