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Scortesia ferroviaria

di Peppe Iannicelli
24/08/2012
INTERAZIONI: 7

INTERAZIONI: 7

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Optima Italia

Ero in fila per acquistare un biglietto ferroviario. La coda verso lo sportello avanzava, ma molto lentamente. Altri motivi per lamentarsi con i compagni d’attesa: il sito per gli acquisti on line che funziona a singhiozzo, la mancanza di un’anagrafe elettronica che permette di ottenere la fattura fiscale anche dalle macchine self-service. L’umore non era dei migliori. Ma è diventato nerissimo quando è finalmente giunto il mio turno e mi sono imbattuto in una bigliettaia scortese.

Indossava dei guanti di lattice come se noi viaggiatori fossimo degli appestati; non rispondeva al saluto di cortesia che ho ancora l’abitudine di rivolgere quando comincio una pratica; era distratta ché ho dovuto urlare urbi et orbi le mie coordinate tributarie. Mi sono molto arrabbiato di questo comportamento anche perché mi sono convinto che la bigliettante imprecasse in cuore suo, ma senza riuscire a camuffare il sentimento, contro ogni singolo viaggiatore al suo cospetto.

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Salito sul treno mi sono imbattuto nel controllore, se possibile, ancora più scostumato della sua collega alla biglietteria. Ha fatto irruzione nella carrozza urlando a squarciagola: BIGLIETTIIIII!!!!, quasi che fossimo tutti sordastri. Ha cominciato a controllarli senza rivolger parola a nessuno. Quando è giunto al mio posto, pagato a peso d’oro, gli ho rivolto un saluto che egli non ha contraccambiato.

Sono sbottato. Non ne potevo più e gliene ho detto quattro. Lui non si è scomposto di un centimetro e mi ha replicato sfacciatamente: se dovessi dire buongiorno a tutti passerei la giornata a salutare i viaggiatori. Se n’è andato lasciandomi di stucco insieme agli altri viaggiatori contro i quali, ne sono sicuro, anche lui stava imprecando in cuor suo.

D’altro canto uno dei motti più in voga tra gli addetti ai lavori è: in ferrovia si starebbe anche bene, se non ci fossero i passeggeri!!! Con quello che ho pagato il biglietto, la scortese impiegata e lo scortese bigliettaio avrebbe dovuto farmi almeno un bel sorriso, augurarmi buon viaggio e magari anche offrirmi una tazza di caffè. Ma perché mettete allo sportello gente simile? Perché fate salire sul treno questi individui? Chi sta a contatto con il pubblico, vale per un ufficio pubblico come per un ristorante, deve esser sempre e comunque cortese.

Vi è capitato di esser trattati male in treno o in biglietteria. Raccontatemelo.

Leggi i commenti

Comments 2

  1. marianna says:
    9 anni fa

    Sono stata trattata male, ma ancor peggio di te non su un treno o in una bilgietteria, ma alle poste al comune alla asl della mia zona e devo dire sicuramente che almeno queste persone in cui ti sei imbattuto forse non erano poi così male a confronto con gli impiegati del mio comune. Io lavoro in un ambiente abbastanza simile a quello di una biglietteria dei treni e che la porta d’ingresso è proprio attaccata al mio banco e i clienti sono quasi sempre gli stessi, ma ti giuro che non ce n’è uno che al suo ingresso si degni almeno di uno sguardo, di un sorriso o di un (esagerato) saluto…il problema non è che hai pagato tanto e non è per questo che ti devono ripagare col sorriso, qui si tratta di educazione e di amore verso il proprio lavoro e soprattutto dell’entusiasmo che il tuo datore di lavoro ti da per affrontare le tue giornate lavorative (e qui ci sarebbe un mare di discorsi da aprire, ma lascio a te l’immaginazione dei casi). Purtroppo siamo in un periodo di grande crisi, ma non economica, qui ci stanno annientando totalmente fino ad arrivare all’anima delle persone e non ce ne accorgiamo. Quanto ai guanti, ha pensato che forse la signora aveva un problema alla pelle o dei tagli aperti o qualche cosa per cui deve evitare assolutamente il contatto con i soldi o con le mani di altre persone? e se fosse qualcosa di contaggioso? Noi non lo possiamo sapere e quindi non diamo tutto per scontato e non pensiamo solo a quello che vediamo dal nostro “mondo”. Prima di fare brutti pensieri cerchiamo di metterci un po’ nei panni delle persone che lavorano e che l’insoddisfazione è di tutti! Buona giornata a tutti!

    Rispondi
    • Peppe Iannicelli says:
      9 anni fa

      Gentile Marianna,
      ti ringrazio per le tue interessanti considerazioni dall’altra parte dello sportello. Comprendo le ragioni tue e di chi svolge un lavoro a costante contatto con il pubblico indubbiamente fonte di stress. Quello che mi ha fatto arrabbiare è l’aver percepito una sorta di disprezzo, fastidio, insofferenza nei riguardi del viaggiatore cliente. Non credo sia giusto riversare su chi paga il biglietto le proprie frustrazioni. Debbo dire che spesso anche i clienti sono incivili. MI rendo sempre più spesso conto di esser rimasto tra i pochi a salutare, quando arrivo allo sportello,

      Rispondi

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