Sono cresciuto a zaino ed interRail. Nel secolo scorso non esistevano i voli a basso prezzo. Il treno era il mezzo più economico per viaggiare senza spendere cifre esorbitanti. E l’interail era il biglietto ferroviario più gettonato permettendo di attraversare tutta l’Europa, in un mese, a prezzi convenientissimi. Dal profondo Sud Italia sono arrivato, in treno, fino a Londra e Lisbona, Zagabria ed Atene. Non esistevano i telefoni cellulari, c’era ancora il Muro di Berlino e ad ogni cambio di frontiera bisognava cambiare moneta: dracme, pesetas, marchi, franchi.
Ero superorganizzato. Avendo la libera percorrenza facevo in modo di visitare le città di giorno e dormire di notte durante i trasferimenti in treno. Quando mi toglievo le scarpe nello scompartimento, potevo star tranquillo; anche il delinquente più incallito avrebbe desistito stordito dagli odori che solo uno sconosciuto finlandese è riuscito sulla tratta Oporto-Lisbona nel 1986 a superare. Per la doccia utilizzavo i diurni delle stazioni (chissà se esistono ancora) e durante la giornata i servizi igienici più accoglienti erano quelli di Mac Donald. Vivevo di panini e fontanelle d’acqua potabile con cucito sotto la biancheria intima un sacchettino con la somma di denaro da utilizzare solo in caso d’emergenza, ché chi poteva mai pensare di possedere una carta di credito ?
Ero felice ed avevo quella voglia di conoscere il mondo che continua ad ispirare la mia vita e la mia attività professionale. Esorto i giovani a coltivare questa sana passione. La tecnologia consente di organizzare viaggi meravigliosi a prezzi accessibili e con alcuni lavoretti – io mi pagavo le vacanze facendo ottime ripetizioni di latino e greco – si possono reperire i fondi necessari. Ho scoperto che alcuni praticano, per viaggiare lowcost, il couchsurfing. E’ una rete diffusa in tutto il mondo. Si mette a disposizione il proprio divano di casa per ospitare un viandante sconosciuto in attesa di poter usufruire dello stesso trattamento in un altro paese. Formidabile maniera per conoscere popoli e stili di vita. Certo trovare un posto sul divano per uno voluminoso come me potrebbe esser problematico, ma l’esperienza di vita che se ne ricava – con le precauzioni del caso – è davvero originale. E così il divano di casa, simbolo per antonomasia dello svacco pigro, diventano uno strumento per viaggiare e conoscere il mondo senza neanche accendere la televisione.
Condividiamo i nostri viaggi lowcost del passato e del futuro. Vi aspetto numerosi.