Coi Ferragnez non si butta via niente: davvero era opportuno appaltare la memoria dell'Olocausto a una che non si è mai posta il minimo problema che non fosse se stessa e il suo apparire?
Di che parlerà la influencer Ferragni, bocconiana mancata, partita da un blog trash e arrivata con sapiente regia a fatturare venti milioni di euro l'anno nel capitalismo volatile delle pose, degli scatti?
Appena dodici mesi fa i corifei di regime dicevano: è l'Italia di Draghi, l'Italia che vince. Draghi è rimasto e l'Italia è franata in tutte le classifiche, compresa quella calcistica
Alla fine, dopo furibonde polemiche, un accordo fra il ministro di Polizia, Lamorgese, e lo stesso Speranza ha rivisto l'obbligo, degradandolo a “consiglio”
Tutta una truffa, ma qualcosa rimane. Molto rimane. Perché a volte è bello alimentarsi di illusioni. Perché i Pistols, i Ramones, i Damned, gli UK Subs, gli AntiPasti ce li abbiamo nei globuli rossi
È il giornalismo di questo tempo liquido in cui ci si può infilare quel che si vuole, anche dare ad un bambino di sei anni del gatto e dell'emigrante preventivo
Anche a Davos, al di là delle prediche inutili, si sprecano privilegi, orge tossiche, giri di malaffare. I soliti privilegi del potere che più è al tramonto e più si incanaglisce
È diventato impossibile fare questo mestiere in ostaggio degli sconosciuti senza faccia e senza nome, gente che come orizzonte ha la slot machine della metro alle otto di mattina
La Giustizia è ridotta a una vecchia puttana, il Paese è l'unico ancora allucinato da mascherine, divieti psicotici, il capo dello stato e quello del governo girano in modo inquietante e intanto escogitano una peste al giorno
Dopo aver frignato, il regime li riabiliterà spedendoli a qualche talent e di lì a Sanremo e all'Eurovision dove agiteranno la bandierina stellata, ma non più quella a 5 punte: quella di Bruxelles
A distanza di 44 anni su Moro le cose che non tornano sono ancora più di quelle chiarite; è l'unico evento della storia recente che ancora non si rinuncia a saccheggiare, proponendo continue riletture artistiche, come se l'esigenza di capire fosse, malgrado tutto, più forte dell'oblio