Dopo l’imprenditore Libero Grassi, Liberi Sognatori tornerà domenica prossima, 21 gennaio, con il secondo film del ciclo firmato Taodue. Protagonista questa volta sarà il giornalista siciliano Mario Francese, anche lui simbolo della lotta alla mafia e adesso punto di riferimento per il giornalismo dell’isola.
Fil rouge dei film della collana è sicuramente il coraggio ma anche la voglia di non piegare la testa, una libertà che i protagonisti hanno pagato fin troppo cara visto che, anche Mario Francese, così come Libero Grassi, morì davanti a casa sua freddato da alcuni colpi di pistola nel 1979.
A prestare il volto al coraggioso giornalista, l’unico capace di intervistare la moglie di Totò Riina, Antonietta Bagarella, sarà Claudio Gioè. Toccherà proprio all’attore dare il volto a Mario Francese con la difficoltà, ancora maggiore, di essere diverso dal suo famoso Totò Riina, il ruolo che gli permise una vera e propria svolta nella sua carriera.
Due volti di una stessa medaglia che sicuramente Claudio Gioè saprà gestire al meglio rendendo giustizia ad un personaggio che ha fatto la storia della Sicilia e del giornalismo di inchiesta. L’attore siciliano si è detto lusingato di aver interpretato un uomo forte e libero come era Mario Francese e lo stesso è successo a Marco Bocci.
Anche l’attore di Squadra Antimafia e Solo sarà nel secondo film del ciclo nei panni del figlio di Mario, Giuseppe Francese, che tra gli anni ’80 e ’90 riuscì, con la sua caparbietà, a far riaprire il caso del padre e portare i mandanti del suo omicidio a processo.
Lo stesso Giulio approvò il film Taodue dichiarando: “La morte di un giornalista passata sotto silenzio. Mio padre raccontava la mafia in Sicilia in tempi non sospetti: la mafia di Corleone, quella di Riina e di Bagarella, la mafia padrona. Raccontava a muso duro le nuove strategie violente, dimostrando da che parte stava. Anche fisicamente. Caduto lui è subentrato un silenzio pietrificante, e dopo un anno non si parlava già più di lui. […] Questa rassegna Liberi Sognatori per me realizza un sogno. Grazie alla sensibilità di Valsecchi si racconta anche un uomo di grande passione, cuore e bontà”