Rai1 ci prova e ci riesce: Sirene porta la serialità italiana verso una nuova dimensione e apre un varco verso il fantasy fatto di effetti speciali e buoni sentimenti ma anche le ciambelle, a volte, non escono con il buco ed è questo il caso della serie. Ma cosa è successo di preciso?
Si fanno sempre più insistenti le polemiche riguardo ad una frase omofoba pronunciata ieri sera durante un dialogo della prima puntata di Sirene in onda nel prime time di Rai1. Il pubblico ha apprezzato l’idea, la scrittura, la regia e la fotografia che ha mostrato Napoli e i suoi luoghi in tutto il suo splendore, ma poi si è diviso quando ha sentito usare la parola “ricch**ne” ai danni di un tassista napoletano.
A pronunciare la parola è stata la Sirena maggiore, interpretata da Maria Pia Calzone, superba nel suo ruolo. Proprio lei ha dato del “tassista ricch**one” al mal capitato e questo ha creato un vero e proprio caso che ha spinto alcuni fan a commentare negativamente la cosa sui social.
Alcuni hanno fatto riferimento al linguaggio, spesso sotto accusa anche da parte del Moige, del Grande Fratello Vip, mentre altri hanno sottolineato il fatto che questo termine non andrebbe usato né in modo dispregiativo e né per una battuta, non si dovrebbe dire mai.
Dall’altra parte, non possiamo non dire che lo sceneggiatore e showrunner della serie, Ivan Cotroneo, è apertamente gay e quindi l’utilizzo del termine tanto discusso associato ad un personaggio come quello della canzone, sboccato perché cresciuto “tra i pescatori di Pozzuoli”, e probabilmente un modo per esorcizzare la questione.
La polemica ha lasciato il tempo che ha trovato e gli ascolti non hanno risentito degli effetti di questa frase tanto che, la prima puntata di Sirene ha portato a casa il primo posto nella gara degli ascolti e, in particolare, ha tenuto incollati davanti allo schermo 4,870.000 spettatori pari al 20.6% di share. Ci sarà un calo nella seconda puntata dopo le polemiche oppure no?