C’è un album di Kanye West che tutti abbiamo ascoltato ma di cui nessuno, fino a poche ora, conosceva i retroscena. Una rivelazione sconvolgente è arrivata da un ex collaboratore del rapper e imprenditore statunitense, che da settimane è al centro delle cronache per le sue esternazioni antisemite e molto vicino al suprematismo bianco, posizioni che hanno costretto Kim Kardashian a rompere il silenzio.
Per le sue posizioni addirittura contrarie al Black Lives Matter e il suo appoggio alle ideologie razziste, il suo marchio è stato tagliato fuori dalle partnership con Balenciaga e Adidas. Di Kanye West, tuttavia, non sapevamo ancora tutto fino all’intervista alla CNN in cui un ex collaboratore ha rivelato che Ye avrebbe voluto intitolare un album del 2018 Hitler, e probabilmente tutt’altro che per motivi provocatori.
Per il disco è stato poi scelto il titolo Ye, attualmente il suo nome d’arte, ma c’è di più. Secondo il collaboratore, che anni fa ha lasciato l’azienda con un accordo di riservatezza, Kanye West non avrebbe mai fatto mistero di aver letto e apprezzato il Mein Kampf del dittatore. “Se potesse, farebbe il tifo per Hitler”, e non solo.
Le sue parole:
“Elogiava Hitler dicendo che era stato incredibile che aveva accumulato così tanto potere, e poi andava avanti a parlare delle grandi cose fatte dal regime nazista per il popolo tedesco”.
La CNN, che ha garantito l’anonimato dell’ex collaboratore, ha inviato a Kanye West una richiesta di commento ma per il momento la voce di Donda non ha replicato alle accuse.
Se nei mesi scorsi le polemiche di Kanye West erano indirizzate esclusivamente alla sua famiglia e Kim Kardashian, recentemente il rapper ha svelato sempre di più la sua ideologia estremista, tanto da ottenere il consenso dei gruppi antisemiti che hanno sfilato per le strade di Los Angeles inneggiando alle sue esternazioni.