Ritorna ancora una volta il dibattito sul nome di Kanye West. Ricordiamo che il rapper e imprenditore statunitense aveva organizzato una petizione, poi convalidata dal tribunale di Los Angeles, per cambiare il suo nome da “Kanye West” a “Ye”, ovvero il nick che ormai usa da tempo sui social. Tuttavia, le piattaforme e i quotidiani, i servizi e-commerce e i servizi di streaming continuano ad usare il suo nome di battesimo. Per questo motivo è intervenuto Milo Yiannopoulos, capo dello staff dell’artista.
Il nome di Kanye West è “da schiavo”
Il capo dello staff di Kanye West, Milo Yiannopoulos, ha inviato una lettera a Page Six per sottolineare l’importanza e la concretezza del cambio del nome. Nela lettera, il collaboratore fa notare che “la modifica è stata apportata in modo completo, legale e permanente. Questo è quello che è adesso. Il suo nome è Ye”. Una scelta che Kanye West “non ha preso alla leggera”, specialmente perché con questa decisione avrebbe “sacrificato parte dell’immenso valore catturato dal marchio”.
Tuttavia, secondo il capo dello staff – ma l’opinione è certamente condivisa dallo stesso rapper – Ye è “una delle persone più riconoscibili al mondo, alla pari di presidenti e papi”. Per questo motivo Yiannopoulos ha riferito di aver inviato la richiesta di modifica del nome a editori, piattaforme di streaming, siti web dedicati ai testi e server di dati, considerati dallo stesso come “luoghi più visibili”.
Perché tanto accanimento contro il nome di battesimo?
Ora, secondo Kanye West il suo nome di battesimo è “da schiavo”. Come ricorda NME, il rapper aveva già tentato di modificare il suo nome in Christian Genius Billionaire Kanye West. Perché modificarsi il nome?
Milo Yiannopoulos ha spiegato che il rapper è “un uomo di colore in America che vuole il diritto alla piena autodeterminazione proprio come tutti gli altri”.