Quando Glen Matlock lascia quella piccola macchina per soldi che sono i Sex Pistols, ha l’amaro in bocca. Le tensioni interne, alimentate da un paranoico John “Johnny Rotten” Lydon, hanno reso impossibile trovare un’intesa. “Lui era entrato per ultimo e credeva che fossimo noi contro di lui, ma non era così”, dirà Glen qualche anno dopo in un’intervista. Di fatto, per lui non c’è più spazio nella band.
C’è anche quella teoria su Malcom McLaren disgustato perché lui, il bassista, apprezza i Beatles e questo non è certo in linea con la filosofia del gruppo, fortemente avverso alla corona. I Beatles, ricordiamo, sono anche baronetti. “Non era vero”, racconta Glen Matlock al Guardian negando che in quel periodo ascoltasse i Fab Four. Nel frattempo un personaggio noto nella scena punk britannica è quel ragazzo strano, John Simon Ritchie, che John Lydon ribattezza Sid Vicious. La cantante dei Pretenders, Chrissie Hynde, fa pressione a McLaren per assoldare Sid come cantante. Nel farlo, però, Chrissie usa il nome di battesimo “John” e Malcolm crede che si riferisca a Rotten. Il misunderstanding è presto risolto: Vicious prende il posto di Matlock come bassista dei Sex Pistols.
Glen si congeda, dà una stretta di mano a McLaren e invia un telegramma alla rivista NME per comunicare il suo licenziamento dalla band. Secondo la sua versione, poco dopo Malcolm lo contatta di nuovo: “Con Sid non funziona! Torna nella band!”. È comune l’opinione che vede un McLaren disperato per la personalità di Sid Vicious, totalmente incapace di mantenere un rigore e soprattutto non esattamente abile al basso.
“Malcolm, è troppo tardi, mi hai frainteso”. Così, il 15 febbraio 1977 inizia la parabola di Sid Vicious, entrato in scena dopo l’uscita di Glen Matlock che si riunirà ai Sex Pistols nel 1996 per battere cassa con il Filthy Lucre.